2 marzo 2021, testo: Mirjam Arnold, foto: Helvetia
Bassi tassi d’interesse ed un’elevata aspettativa di vita comportano una minore redditività del capitale e dunque rendite inferiori. Pertanto diventa sempre più importante verificare la propria soluzione previdenziale a cadenza regolare. Verso i 55 anni si comincia a intravedere un quadro concreto dello stato dei propri fondi previdenziali. In ogni caso non è mai troppo presto per affrontare la questione e pianificare in maniera dettagliata la propria soluzione previdenziale, se volete un consiglio è meglio iniziare già da giovani.
Il certificato di previdenza vi indica tutte le prestazioni che vi spettano in virtù della previdenza professionale. Qui di seguito è riportata una breve spiegazione delle cinque voci più importanti del certificato:
I primi dati riportati sul vostro certificato di previdenza sono il vostro salario annuo dichiarato e assicurato. Inoltre vi è indicato l’avere di vecchiaia che avrete accumulato entro fine anno.
Il vostro salario serve da base per la proiezione del vostro capitale nella cassa pensione e dunque della possibile rendita. È altresì illustrato quali possono essere gli effetti, ad esempio, di un pensionamento anticipato o tardivo sulla vostra situazione finanziaria durante la terza età.
Il certificato di previdenza vi indica anche quale sarebbe l’ammontare della vostra rendita in caso di invalidità (in seguito a malattia o infortunio) e a quanto ammonterebbe la rendita annua per coniuge/per partner convivente in caso di decesso. È riportato anche l’importo dell’eventuale rendita annua per orfani.
Questa somma indica l’importo massimo che potete versare nella cassa pensione a titolo aggiuntivo. Con un ulteriore riscatto aumentate il vostro avere di vecchiaia e quindi anche la rendita di vecchiaia nonché le prestazioni di rischio, risparmiando al contempo sulle imposte.
Sussistono poche possibilità di prelevare anticipatamente i fondi dalla cassa pensioni. Ad esempio l’investimento in un’abitazione di proprietà a uso proprio. La somma prelevata viene indicata sul certificato di previdenza. Per ogni prelevamento sussiste un importo minimo e a partire dai 50 anni subentrano delle restrizioni. Pertanto se doveste essere interessati a questa soluzione, vi consigliamo di richiedere una consulenza individuale. Bisogna tuttavia tenere presente che, in caso di prelievo anticipato, verrà a mancare una quota di avere in futuro, o che le prestazioni di sostegno sociale risulterebbero inferiori.
Ulteriori informazioni sui dati e sulle cifre contenuti nel vostro certificato di previdenza sono disponibili nel foglio informativo.
Dovete considerare i dati del vostro certificato di previdenza come un calcolo approssimativo. Considerato che le indicazioni si basano sul vostro salario attuale, le cifre continueranno a cambiare fino al pensionamento. In linea di principio vale quanto segue: quanto più è vicino il pensionamento, tanto più precisi sono i valori stimati. Ma anche la remunerazione e il tasso di conversione generano cambiamenti. Inoltre determinate circostanze private, come ad esempio il prelevamento anticipato di capitale per l’abitazione di proprietà, l’aumento dell’avere di vecchiaia attraverso un riscatto aggiuntivo oppure anche la rispettiva suddivisione a causa di un divorzio, influiscono sulle prestazioni di vecchiaia.
Con l’AVS e l’AI (primo pilastro), la previdenza professionale (secondo pilastro) e la previdenza privata (terzo pilastro) potete calcolare per tempo una stima delle vostre prestazioni di vecchiaia future. Se gli importi risultano troppo modesti in proiezione, ci sono diversi modi per farli incrementare. In tal caso, vi consigliamo una di richiedere consulenza individuale con i nostri esperti di questioni previdenziali. Anche perché al termine della vostra carriera professionale, l’ammontare del capitale che vi spetterà, dipende oltre che dalle prestazioni risultanti da tutti e tre i pilastri anche dalla vostra situazione personale e dal vostro patrimonio.