11 giugno 2015, testo: Philipp Schüpbach, foto: stm / photocase
Chi riduce il monte ore limita anche le proprie prestazioni di previdenza. Se a seguito di malattia o infortunio dovesse rimanere invalido o decedere, le prestazioni della cassa pensione risulteranno inferiori, dato che il salario assicurato non corrisponde più al livello precedente. Anche l’avere di vecchiaia ne risente: non si ha più diritto a una pensione pari allo stesso importo di prima.
Non è possibile evitarlo, ma si hanno a disposizione delle opzioni che consentono di tappare la falla insorta con una soluzione alternativa. Chi dispone ancora di un potenziale di riscatto nella cassa pensione può sfruttarlo per colmare la lacuna dell’avere di vecchiaia. I riscatti di questo tipo rappresentano un’opzione interessante poiché sono interamente deducibili dal reddito imponibile.
In alternativa è possibile optare per il pilastro 3a, che permette di risparmiare in vista della vecchiaia assicurandosi al contempo contro i rischi dell’incapacità di guadagno e del decesso. Si può fare per esempio scegliendo una polizza in fondi con privilegi fiscali, come l’Helvetia Piano di performance. Un’ulteriore alternativa a disposizione sarebbe l’Helvetia Piano di garanzia: anch’esso investe nei mercati di tutto il mondo, ma include una protezione del capitale.
A partire da quel momento la persona avrà diritto in caso di invalidità o decesso e durante la vecchiaia soltanto alle prestazioni del 1° pilastro, ossia dell’AI o dell’AVS. Oltre alle prestazioni del 1° pilastro potrà percepire esclusivamente un eventuale capitale di libero passaggio del 2° pilastro, messo da parte al momento del ritiro dalla vita lavorativa.
È importante trasferire l’eventuale capitale di libero passaggio alla nuova cassa pensione. Si deve fare attenzione inoltre a possibili sovrassicurazioni e se possibile adeguarle, per esempio nel caso di rendite per incapacità di guadagno o se la copertura d’infortunio è compresa nell’assicurazione malattie. Con la giusta attenzione si può investire in modo ottimale i premi versati.
Questa fascia di persone tende ad avere un budget molto limitato. Ecco che diventa essenziale pianificare i risparmi nei minimi dettagli: in quanto tempo, con quale forma di investimento e con che volume di investimento intendo e posso costruire la mia previdenza? A questo proposito è bene considerare oltre al risparmio per la vecchiaia anche i rischi dell’invalidità e del decesso.
Se al momento della nascita la madre risulta impiegata, riceverà una compensazione del salario tramite l’indennità per perdita di guadagno (IPG) o l’indennità di maternità (IM). Durante questo periodo rimarrà assicurata nell’ambito della previdenza professionale e avrà diritto anche alle prestazioni della cassa pensione.
Il 1° e il 2° pilastro prevedono delle prestazioni per i figli. Se un genitore rimane invalido, questi riceveranno delle rendite per i figli e in caso di decesso delle rendite per orfani. Le prestazioni risultano quindi migliori se si hanno figli. In alcuni casi possono addirittura comportare la riduzione o l’annullamento di altre polizze assicurative per sovrassicurazione. I figli, invece, sono assicurati in modo decisamente insufficiente contro la propria invalidità. Ecco perché i genitori e i consulenti Previdenza devono affrontare senza dubbio questo tema. È sufficiente un investimento mensile di circa CHF 60 per coprire adeguatamente questo rischio.
Quando si decide di mettere su famiglia, consiglio sempre di richiedere un’analisi seria da parte di uno specialista. Una consulenza di questo tipo (meglio ancora se corredata da grafici) è un ottimo fondamento per poter prendere decisioni sensate e sostenibili. Presso l’Helvetia la cosa migliore è rivolgersi a un’Agenzia principale o generale della propria zona.
Reto Kleiner è responsabile Key Account Management per il settore Previdenza privata. Lavora presso la sede principale dell’Helvetia Svizzera a Basilea.