5 novembre 2018, Autore: Marcello Andreetti
Partiamo subito con una domanda “sgradevole”. Quella maledetta caduta alle ultime Olimpiadi quando eri secondo brucia ancora? Cosa potrebbe farti dimenticare quella delusione?
“Purtroppo ci vorrà un po’ di tempo per digerire la caduta delle Olimpiadi. Queste sono situazioni che fai fatica a dimenticare così velocemente. Ogni tanto mi capita di riguardare il video: fino all’errore avevo sciato veramente forte, e ogni volta mi viene la pelle d’oca, ma anche una piccola lacrima pronta a cadere.
Per lasciarmi tutto alle spalle ci vorrebbe un gran risultato in una delle mie gare preferite, ad esempio in Alta Badia, davanti ai miei tifosi”.
Olimpiadi a parte, un bilancio della scorsa stagione?
“È difficile fare un bilancio, troppi alti e bassi. Se guardo i fatti posso confermare di aver raggiunto il mio miglior risultato in carriera, 4° nel gigante di Adelboden, ma allo stesso tempo ho commesso nuovamente troppi errori da metà stagione in poi. Però sono arrivato alle Olimpiadi in gran forma, poi purtroppo la caduta ha lasciato il segno sia mentalmente sia fisicamente, e non ero più al 100%”.
Raccontaci il Luca atleta: che sciatore sei? Freddo o emotivo?
“Penso di essere uno sciatore che riesce a dare il meglio di se in gara; spesso succede che in allenamento non sto sciando bene, poi in gara riesco a dare quel qualcosa in più. Comunque sono sicuramente molto grintoso e in quello che faccio metto tutto me stesso”.
E il Luca uomo ha le stesse caratteristiche?
“Tutto sommato direi di no. Fuori da competizioni e allenamenti amo stare a casa in relax, quindi in generale direi che nella vita di tutti i giorni sono molto più tranquillo che sugli sci”.
Quando sei nato, nel 1990, erano gli anni di Alberto Tomba: che ricordi hai di quel grande campione? Sei cresciuto nel suo mito?
“Ho ancora un filmato di quando ero bambino, in cui davanti a un poster di Alberto dicevo che un giorno sarei diventato come lui. Eguagliare o solo avvicinarsi a quello che ha vinto Tomba è forse impensabile, però già essere arrivato a gareggiare in Coppa del Mondo è un bellissimo traguardo”.
…Tra l’altro molti sostengono che tu abbia il suo stesso sex appeal… com’è il tuo rapporto con le donne?
“Ah ah... Questa non l’avevo ancora sentita. Mi fa piacere comunque. Per quanto riguarda le donne, ho una fantastica fidanzata che mi aiuta in tutto quello che faccio, e anch’io spero di poter rappresentare un aiuto e un sostegno per lei”.
Domanda d’obbligo: obiettivi e appuntamento clou della stagione.
“Voglio conquistare il mio primo podio in Coppa del Mondo, l’anno scorso ci sono andato molto vicino, ma quest’anno è ora di concretizzare il sogno”.
L’aspetto più importante per la sicurezza in pista? Per gli atleti, ma anche per i semplici appassionati.
Consiglio a tutti per prima cosa di indossare sempre il casco, e inoltre di non buttarsi su nevi e pendii non adatti alle proprie capacità”.
Tu hai purtroppo avuto diversi infortuni: mai pensato “ma chi me lo fa fare”?
“Spesso a caldo ho pensato di non farcela più a recuperare dopo le batoste, poi a mente fredda la mia voglia di ritornare più forte ha sempre vinto su tutto. Durante la riabilitazione dalla rottura del crociato, guardavo le gare dei miei colleghi e mi innervosivo a tal punto da dover andare a sfogarmi in palestra”.
Cosa diresti a tuo figlio se volesse diventare uno sciatore?
“Lo supporterei nelle sue scelte. Non lo convincerei mai a fare qualcosa, se non fosse la strada che vuole realmente seguire nella vita”.
Domanda secca: rimpiangi qualcosa nello sport e nella vita, oppure rifaresti tutto allo stesso modo?
“Non rimpiango nulla. Amo lo sci e di conseguenza il modo in cui vivo la mia vita. Ho trasformato il mio hobby in una professione. Cosa potrei volere di più? Non cambierei mai”.
Cosa farai quando appenderai gli scarponi al chiodo?
Uuhh… Bella domanda! Ci sono un po’ di cose che mi piacerebbe fare, ma spero di continuare con lo sci ancora per qualche stagione. Quando arriverò a fine carriera inizierò a pensare seriamente a cosa fare nel futuro”.
Per finire qualche botta e risposta alla Marzullo:
La cosa più bella dello sci.
L’adrenalina
La più brutta.
La sveglia!
Film più bello di sempre.
I Minions
Ultimo libro letto.
Open, di Andre Agassi
Piatto preferito.
Pizza
Il luogo del cuore.
Lago di Tovel