13/11/2019
Due mondi molti diversi tra loro, avvolti ancora da un alone di mistero e curiosità, capaci di attrarre i viaggiatori che non vogliono perdersi le bellezze e le solennità della Terra Santa.
Gerusalemme e Tel Aviv sono mete imprescindibili per chi non è mai stato in Israele, così lontane e diverse ma che raccontano due facce della stessa terra tra il sacro e il profano.
Gerusalemme crocevia e culla di grandi fedi religiose, Tel Aviv più moderna e location della movida. Perché non provare entrambi?
Andare in Israele almeno una volta nella vita è un’esperienza da fare assolutamente. Il motivo? Beh in realtà i motivi sono tanti, come le sfumature ed i dettagli che offre questo Paese, non è semplice ma proprio per questo affascinante e coinvolgente, oltre che ospitale e pregno di storia.
Israele è un’unione di tante cose: di presente e passato, di antico e moderno oltre che di Oriente ed Occidente e in un certo senso Gerusalemme e Tel Aviv riescono a raccontare bene questi contrasti.
Tel Aviv di certo non spicca per la sua storia e il suo bagaglio culturale che rispetto a quello di Gerusalemme è praticamente nullo ma merita però di essere visitata proprio per il suo essere antitetica a Gerusalemme.
È una città moderna, giovane, vivace e liberale che profuma di relax e tanto divertimento. Una capitale cool e sempre alla moda, fucina di nuove tendenze oltre che gay-friendly.
Nella capitale cosmopolita non mancano locali notturni, ristoranti, zone nei quali fare aperitivi e luoghi di shopping. Insomma la capitale è perfetta sempre tanto che il New York Times l’ha ribattezzata “Capitale mediterranea del divertimento”, ma come sappiamo con l’atmosfera natalizia tutto è più bello e ricco di magia e Tel Aviv non è certo da meno.
Tel Aviv è anche la Città bianca, rinominata così per i suoi edifici costruiti in stile Bahuaus, quartiere che dal 2003 è stato dichiarato Patrimonio Culturale dell’Unesco. Si va anche oltre la modernità con il centro storico l’Old Jaffa, da vedere con la sua famosa Torre dell’Orologio.
Tutt’altra storia, invece, per Gerusalemme una delle città sacre più importanti al mondo. È qui che affondano le radici della storia dell’uomo e delle fedi religiose che nei millenni ne hanno scolpito la sua esistenza. Un vero crogiuolo di culture e patria della tolleranza.
“Gerusalemme prega e Tel Aviv si diverte”, recita un proverbio israeliano.
A Gerusalemme, infatti, lo Shabbat, il giorno santo e di riposo della settimana, è celebrato rigorosamente rispetto a Tel Aviv dove si è meno fiscali. A Gerusalemme non si può rimanere indifferenti di fronte ai luoghi sacri della Città Santa, come il Muro del Pianto, il Santo Sepolcro, il Tempio che si trovano nella città Vecchia alla quale si accede da otto porte diverse. L’entrata nel Tempio è concessa solo ai musulmani, mentre per il Muro del pianto l’accesso è separato tra uomini e donne.
E poi c’è il monte Sion e il tramonto sulla Cupola dorata della Roccia con la preghiera del muezzin. Non bisogna trascurare però anche il lato più underground di Gerusalemme tra tunnel nascosti e mercati orientali.
Oltre le visite c’è il cibo. Proprio i mercati, ed in particolare quello di Machne Yehuda a Gerusalemme e di Carmel Market a Tel Aviv, sono i luoghi perfetti per immergersi in un’esperienza di gusto etnica a tutti gli effetti tra banchetti ma anche locande e chioschetti con le immancabili spezie, ma anche i pasticcini e il caffè, da assaggiare.
E poi imperdibile è l’hummus, lo zaatar, la frutta, il pane croccante.
Poi c’è il capitolo del ricordo ma anche del dolore e delle atrocità, quelle che si riuniscono tutte nello Yad Vashem, che molti non definiscono un museo ma una vera casa, quella in cui riposano oltre 6 milioni di ebrei.
Un luogo che leva il fiato e che ripercorre la storia delle persecuzioni di un popolo fino all’annientamento finale, è qualcosa che tocca profondamente e che fa pensare. Impossibile non passeggiare nel Giardino dei Giusti.
Infine c’è da dare spazio alla riflessione. Al poter vedere e toccare con mano i lati e gli aspetti di un Paese multiforme ma anche complesso, che molti considerano pericoloso ma non lo è affatto.
Israele è un Paese cortese e gentile e di certo questo rimarrà impresso, per tutto il resto a voi lo spazio di confrontarvi e trovare le risposte.
Soggiornare in Israele è abbastanza costoso soprattutto se confrontato con altre mete del Medio Oriente. Le spese che incidono di più sono gli hotel e i ristoranti.
Se siete disposti però a spendere meno ed adattarvi ci sono anche molti ostelli a prezzi molto bassi, altrimenti la soluzione è optare per un soggiorno in alberghi più periferici.
Economici rispetto al resto sono, invece i mezzi pubblici extraurbani, le auto a noleggio, con infrastrutture ottime tra l’altro.
Molto cari sono il caffè espresso, le sigarette e gli alcolici.
Altra cosa fondamentale da sapere è che per accedere in Israele è necessario esser in possesso di un passaporto e per una breve vacanza, inferiore ai 90 giorni, non serve il visto.
Discorso a parte implicano le spese sanitarie per le quali consigliamo di scegliere una polizza sanitaria ad hoc.
Il sistema sanitario in Israele funziona e anche bene, ma è veramente molto caro.
Per la lingua di solito non ci sono problemi, molti sono i medici che parlano italiano e inglese.
Per chi viene da fuori è consigliabile stipulare un'assicurazione sanitaria di viaggio ad hoc che preveda la copertura delle spese mediche, il rimpatrio sanitario in caso di necessità e l’assistenza durante la permanenza in Israele.
Consigliato è pensare anche ad una polizza che tuteli il viaggio in sé con formule che coprono le spese in caso di ritardo dell’aereo oltre alla tutela del bagaglio in caso di smarrimento o furto, pensando anche ad una polizza che agisca in caso di annullamento del viaggio.