Auto e moto

Stanchezza al volante, pericolo costante

La stanchezza alla guida è una delle prime cause di incidenti stradali, ma resta un rischio sottostimato. Qualche consiglio per prevenirla.

11/03/2020, Autore: Marcello Andreetti

La cena è finita ed è ora di tornare a casa. Un’ultima battuta con gli amici di sempre e poi tutti in macchina verso casa.
La serata è stata lunga, magari hai bevuto un bicchiere di troppo, e a un certo punto ti sorprendi alla guida con la testa leggera, i pensieri che viaggiano lontano e le palpebre che diventano letteralmente di piombo.
È la stanchezza che comincia a farsi sentire
Dopo una giornata così faticosa un po’ di stanchezza è normale” - pensi - “Ma so io come svegliarmi!”. Così alzi il volume della radio, abbassi il finestrino e magari ti accendi una sigaretta.
Il problema è che il sonno al volante è un avversario subdolo e difficile da sconfiggere. Coglie alla sprovvista e la buona volontà non sempre basta: basta un attimo, gli occhi si chiudono anche solo per una frazione di secondo e la macchina diventa incontrollabile.


Un rischio sottostimato

Come sottolinea l’ACI – Automobile Club Italiano sul suo sito, “la sonnolenza alla guida, pur essendo all'origine di molti incidenti, è ancora sottostimata come fattore determinante di rischio, in quanto le statistiche indicano genericamente come prima causa di incidenti stradali la distrazione, spesso frutto proprio della stanchezza del guidatore”.
In base ad alcune indagini, il classico “colpo di sonno” è responsabile - diretto o indiretto - di 1 incidente su 5, e in autostrada è una delle prime cause di mortalità.
Infine è stato calcolato che dormire meno di 5 ore per notte aumenterebbe di circa 4 volte la probabilità di incidente.


Helvetia Guida Sicura pensa a te…

Occhi aperti allora, in ogni senso. Gli effetti della stanchezza possono davvero essere molto pericolosi, perciò pensaci in tempo: non metterti a volante se non ti senti sufficientemente riposato e soprattutto non sottovalutare eventuali campanelli d’allarme.
Inoltre hai mai riflettuto sul fatto che, in caso di incidente con colpa, sei proprio tu l’unica persona non coperta dalla normale assicurazione RC Auto?
C’è chi però pensa a te e ti protegge dalle conseguenze di qualsiasi imprevisto e ti tutela quando sei al volante di qualsiasi auto, anche non tua: Helvetia Guida Sicura è la polizza infortuni conducente che prevede una copertura per te e i tuoi passeggeri, con un indennizzo in caso di infortunio per incidente stradale, o durante la salita e la discesa dal veicolo.

Il fisico non basta

Non dare mai per scontato che con il tuo fisico “inossidabile” sarai comunque in grado di gestire un po’ di stanchezza. Presta invece sempre molta attenzione ai segnali che indicano un’improvvisa sonnolenza, quali bruciore agli occhi e vista sfuocata, rallentamento dei tempi di reazione, difficoltà a mantenere la traiettoria, oltre naturalmente a “sintomi” più evidenti come palpebre pesanti e testa che tende a cadere in avanti. In quel caso l’unico modo per battere il sonno è assecondarlo: fermati appena possibile e dormi per almeno mezz’ora prima di ripartire.
Per poterti definire un buon guidatore hai bisogno di prontezza, concentrazione e soprattutto di un pizzico di umiltà.

Non solo notte

È sbagliato credere che l’improvvisa sonnolenza colpisca solo nelle ore notturne: sono anche molte altre le situazioni a rischio addormentamento.

  • Viaggi lunghi e monotoni: soprattutto nei percorsi regolari come in autostrada, sarebbe meglio fermarsi ogni 2 ore per “staccare” e riposarsi.
  • Mettersi al volante dopo mangiato: la digestione può causare sonnolenza.
  • Viaggiare da soli: un’altra persona a bordo può aiutare il guidatore a stare sveglio oppure sostituirlo nella guida.
  • Guidare dopo un periodo di stress: la fatica accumulata può farsi sentire all’improvviso.
  • Temperatura elevata: un caldo eccessivo all’interno dell’abitacolo tende a farti stancare più rapidamente.

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