7 marzo 2016, Testo: a cura della Redazione
Fino a pochi anni fa, sentendosi proporre una Polizza Vita un consumatore avrebbe fatto gli scongiuri o, perlomeno, non si sarebbe interessato all’acquisto di questo prodotto. In primis, a causa della scarsa informazione sui media, ma anche perché per la maggioranza degli italiani assicurazione era sinonimo esclusivamente di polizza r.c auto e non c’era spazio per altri prodotti assicurativi nel “carrello della spesa”.
Oggi invece le cose sono cambiate e la vendita di polizze vita realizza nel nostro paese un giro di affari di decine di miliardi di Euro. Tuttavia, persiste uno zoccolo duro della popolazione che non conosce bene questo prodotto e, in particolare, si chiede: “Ho già una polizza r.c. auto. Perché dovrei fare anche questa assicurazione?”
La risposta a questa domanda è semplice: per tutelarsi o per fare un investimento.
Infatti, le tipologie di assicurazione sulla vita esistenti possono rispondere a differenti bisogni personali e familiari: possono rappresentare una forma di protezione dai rischi legati a una malattia o a una morte prematura o, diversamente, un’opportunità di investimento, che va ad affiancarsi alle modalità di risparmio già esistenti, più tradizionali e consone agli italiani: acquisto di titoli di Stato (BOT, BTP), depositi bancari, libretti postali, investimenti immobiliari.
Partiamo dal concetto di investimento. Se un cittadino ha l’esigenza primaria di accumulare risparmio con la garanzia di avere un rendimento minimo, può prendere in considerazione un prodotto rivalutabile. Questo tipo di polizza, a fronte del pagamento di un premio unico o di versamenti periodici, garantisce una somma depositata che si rivaluta nel tempo a un rendimento almeno pari a quello contrattualmente garantito e può prevedere una copertura, cioè il pagamento da parte dell’impresa assicuratrice di quanto è dovuto al contraente, anche in caso di morte dello stesso assicurato.
Diversamente, se si intende cercare di beneficiare degli andamenti positivi dei mercati finanziari, si può valutare l’acquisto di una polizza unit-linked o di una index-linked, che prevedono il pagamento di una determinata somma che dipende dall’andamento dei fondi d’investimento o degli indici.
Quando si intende invece tutelare la propria famiglia dalle difficoltà economiche conseguenti ad un evento inatteso, come il decesso, l’invalidità, una grave malattia o la perdita di autosufficienza, è invece consigliabile optare per un’assicurazione che copre tali evenienze e garantisce una somma assicurata in forma di capitale o, nel caso della perdita di autosufficienza, di rendita vitalizia.
Infine, se l’obiettivo principale è quello di accantonare gradualmente una quota di risparmio per integrare la propria pensione - proprio in un periodo storico in cui viene messa in dubbio la capacità dello Stato di garantire una vecchiaia serena alle prossime generazioni - i prodotti adeguati a tale esigenza sono i PIP (Piani Individuali Pensionistici) o i fondi pensione aperti.