17 gennaio 2017, Testo: Sergio Viola
A casa, a scuola, al lavoro, oppure per strada. Purtroppo, i rischi sono un elemento della vita di tutti i giorni e gli effetti di un’eventualità negativa determinano delle conseguenze a noi stessi e al prossimo. In particolare, i danni arrecati ad altri possono creare grossi problemi dal punto di vista economico.Infatti, è possibile che la vittima richieda e ottenga un risarcimento da chi è stato riconosciuto come causa di quel danno. E, in alcuni casi, si tratta di uno “shock” per chi è costretto a pagare.
Già, perché non è certo necessario l’esborso di una cifra enorme per mettere alle corde una famiglia: secondo uno studio del 2016 condotto dall’Università degli Studi di Milano, il 16,5% delle famiglie italiane non sarebbe in grado di far fronte ad una spesa imprevista di 700 euro.
Anche sulla scorta di questa premessa, dopo aver parlato dei rischi derivanti dalla proprietà e dall’affitto dell’abitazione, affrontiamo un tema strettamente legato al concetto di tutela della casa e del patrimonio, che è quello della responsabilità civile del capofamiglia. Si tratta della responsabilità per i danni che possono essere inflitti a terzi dei quali il capofamiglia deve rispondere - per responsabilità propria o per quella delle persone a lui vicine - per fatti che avvengono nell’ambito del tempo libero e della vita privata.
Ovviamente, è fondamentale adottare una giusta politica di risparmio e prevenzione. Tuttavia, ognuno di noi può tutelarsi economicamente acquistando una polizza per la responsabilità civile, che può riguardare appunto la vita privata di un cittadino oppure la proprietà di un fabbricato.
La responsabilità civile per la vita privata riguarda in primo luogo i danni conseguenti alla proprietà della normale abitazione e di quella secondaria (per esempio, una rottura accidentale delle tubazioni che determina un danno al vicino di casa) e al suo utilizzo (es. un vaso che cade dal balcone e ferisce un passante). Inoltre, copre i danni relativi a fatti che accadono nel privato e quelli conseguenti ai comportamenti delle persone delle quali si debba rispondere (come figli minori, dipendenti e domestici), oltre che gli infortuni subìtii dagli addetti ai servizi domestici.
In questi casi, la polizza tutela economicamente l’assicurato e la sua famiglia (certificata dallo ‘stato di famiglia’, ma può variare a seconda dei contratti) di quanto questi siano tenuti a pagare - come civilmente responsabili ai sensi della legge - per risarcire i danni involontariamente provocati a terzi, per morte, per lesioni personali e per danneggiamenti a cose e animali. La copertura economica viene garantita fino al massimale indicato in polizza e sono esclusi dall’assicurazione i rischi relativi ad attività professionali commerciali o artigianali.
Diversamente, la copertura per la r.c proprietà fabbricato tutela l’assicurato solo per i danni conseguenti alla proprietà di un’abitazione (nel caso in cui i locali facciano parte di un condominio, è compresa anche la responsabilità relativa alle parti di proprietà comune) e per i danni determinati da lavori di manutenzione dell’immobile.
Per avere maggiori garanzie, si può ovviamente estendere l’assicurazione anche per alcune responsabilità particolari, come per sempio quelle determinate dalla pratica della caccia, dall’esercizio della professione di insegnante, le responsabilità verso i prestatori di lavoro e quelle derivanti dalla conduzione dell’abitazione locata, in uso o comodato a terzi.
Bisogna ricordare che nelle polizze - a maggior ragione per quelle di responsabilità civile – è fondamentale conoscere le esclusioni almeno quanto ciò che è incluso dall’assicurazione. Di pari importanza sono poi i massimali e le eventuali franchigie che si applicano in caso di sinistro.
Per questo motivo, è necessario leggere molto attentamente le condizioni e il fascicolo informativo nel momento in cui si va a sottoscrivere un contratto.