La ricarica di un'auto elettrica può avvenire in diverse modalità in base:
Potrebbero nascere dei problemi legali legati all'utilizzo dei veicoli elettrici? Si.
Per esempio, Chi risponde in caso di malfunzionamento o corto circuito in sede di ricarica? Il custode/proprietario della colonnina? Oppure la società di fornitura o di distribuzione dell'energia elettrica? Questi aspetti saranno oggetto di discussione, in particolare quando chi ha subito i danni chiederà l’attivazione delle polizze assicurative delle parti potenzialmente coinvolte nell’accaduto.
Per la ricarica a casa, è necessario far controllare preventivamente il tipo di alimentazione della propria abitazione da uno specialista, e per avere una maggiore sicurezza meglio utilizzare prese CEE industriali, previa valutazione di personale tecnico qualificato, che deve occuparsi anche dell’installazione. Sempre per una maggiore tranquillità vi consigliamo di installare una wallbox, un tipo di presa intelligente pensata per la ricarica domestica delle auto elettriche. Se per qualche motivo devi contestare l’opera del tecnico qualificato, che per esempio ha controllato il tuo impianto o installato una wallbox, ti suggeriamo di archiviare sempre tutte le comunicazioni scritte e anche le fatture.
Se il singolo condòmino o un gruppo di condòmini interessati non dispone di un box o posto auto privato e il condominio invece ha la disponibilità di uno spazio comune (parcheggio o cortile), si può richiedere di usufruire di uno o più posti auto dell'area comune esclusivamente per la ricarica dei veicoli elettrici installando le stazioni di ricarica necessarie. Per rendere tutto questo possibile è necessario ottenere l’autorizzazione dell’assemblea di condominio, e si potrebbero verificare queste due casistiche:
Inoltre la legge stabilisce che è possibile realizzare punti di ricarica in immobili e aree private, senza alcuna autorizzazione e segnalazione certificata di inizio di attività se sono rispettate le seguenti condizioni:
La “silenziosità” dei veicoli elettrici non sempre è una caratteristica positiva. Nel corso degli anni purtroppo alcuni incidenti con pedoni e ciclisti si sono verificati a causa dell’assenza di rumore di questi veicoli. Si tratta di un rischio notevole per gli utenti della strada, tanto che l’Unione Europea è già corsa ai ripari, infatti, dal luglio 2019 tutti i nuovi veicoli elettrici che vengono immatricolati nell’UE devono essere dotati di un sistema acustico chiamato Avas - acoustic vehicle alert system -, che deve essere in funzione a velocità inferiore ai 20 Km/h (anche in retromarcia).
Il dispositivo sonoro non può in alcun modo essere disattivato ad opera di chi guida.
Le auto elettriche riescono a percorrere più chilometri rispetto ai veicoli dotati di motore a scoppio: e questo è un elemento vantaggioso.
Al contempo, le riparazioni per guasti meccanici e a seguito di incidenti stradali potrebbero costare di più rispetto alle auto tradizionali (c’è chi ipotizza addirittura un aumento del 50% del costo delle riparazioni).Le compagnie assicurative italiane e le principali associazioni appartenenti al settore della meccanica, come le officine e le carrozzerie, hanno già messo in evidenza questo rischio di eventuali costi maggiori.
Tutti i veicoli devono essere dotati di una copertura RCA, una polizza per la responsabilità civile degli autoveicoli obbligatoria per legge. La RCA per i veicoli elettrici può essere personalizzata in base alle proprie esigenze con una serie di garanzie accessorie, idonee a soddisfare i bisogni di chi possiede una vettura a zero emissioni. Per esempio potrebbe essere utile una garanzia di assistenza stradale per le macchine elettriche, con la possibilità di usufruire di una ricarica sul posto se il veicolo rimane fermo in strada con la batteria scarica.