07/03/2019, Autore: D.A.S.
Antonia, ragazza assicurata con una polizza Difesa Famiglia, si rivolge con una richiesta di assistenza ai legali della Compagnia, per aver ricevuto una richiesta di pagamento a mezzo e-mail da parte di una società a lei sconosciuta.
Tale società pretende dalla giovane il pagamento di 350 euro per la sottoscrizione di un abbonamento annuale a una rivista on-line specializzata. Antonia, sicura di non aver mai attivato alcun servizio, ha quindi rispedito al mittente ogni richiesta di addebito e, vista l’insistenza della controparte, ha chiesto ai consulenti DAS di intervenire per chiarire definitivamente la situazione.
I legali hanno quindi richiesto formalmente copia del contratto, scoprendo che la società è in possesso di uno scambio di e-mail in cui viene confermato il servizio, insieme ai dati di fatturazione di Antonia.
Dopo una serie di verifiche, DAS ha così scoperto che un terzo soggetto non identificato aveva sottoscritto l’abbonamento a nome della propria cliente.
Secondo l’art. 494 del codice penale: “Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di arrecare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo la propria all’altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino a un anno”
I legali della Compagnia hanno quindi depositato denuncia-querela contro ignoti e hanno contestato la legittimità del contratto e la conseguente richiesta di pagamento, convincendo con il loro intervento la società a rinunciare alle proprie pretese.
A conclusione della vicenda, i consulenti di DAS hanno consigliato ad Antonia di seguire le istruzioni prudenziali riportate da vari siti istituzionali (carabinieri.it), verificando ogni rapporto bancario-finanziario e relativi estratti conto, modificando le password impostate e controllando i propri dispositivi informatici al fine di aggiornarne i sistemi di protezione.
Un caso che senza la dovuta assistenza legale poteva rivelarsi di difficile risoluzione, ma che è stato risolto con successo grazie al supporto tempestivo e qualificato di DAS.
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