31/05/2019, Autore: ARAG
Le condotte precedentemente descritte riguardano sia il reato di omicidio stradale sia quello di lesioni personali stradali gravi o gravissime.
Ma la legge prevede un altro grave comportamento di cui pochi conoscono l’esistenza, rischiando così di trasgredirlo e di subire drammatiche conseguenze nel caso provocassero un incidente con morti o feriti gravi.
Stiamo parlando del superamento della velocità in misura doppia rispetto al limite consentito.
Descritta così sembra tutto logico e giusto, anzi lo è certamente, ma proviamo a fare mente locale su una situazione in cui probabilmente a chiunque è capitato di superare il doppio della velocità consentita: infatti quanti di noi hanno sempre rispettato l’obbligo di transitare a 30 Km/h in presenza di un cantiere mobile o di un segnale che obbliga a rispettare tale limite in un centro abitato? O lo abbiamo superato di molto, vista anche la possibilità di aumentare la velocità per totale assenza di traffico?
Cosa sarebbe successo se avessimo investito accidentalmente l’operaio che con la paletta alzata ci invitava a rallentare?
Se la polizia intervenuta sul posto avesse accertato che la velocità della nostra auto, al momento dell’impatto con l’operaio, fosse risultata pari o superiore ai 70 km/h, fatto non infrequente in tali circostanze, ci saremmo trovati nella necessità di doverci difendere dall’accusa di lesioni personali colpose gravi, gravissime oppure ancora peggio di omicidio stradale, aggravata da tale circostanza!
Alcuni giornali hanno recentemente riportato che una simile tragedia è accaduta ad un ragazzo di 19 anni.
Alla guida dell’auto di suo padre ha involontariamente investito un altro giovane a bordo di uno scooter. La velocità massima consentita, a causa di lavori sul tratto di strada dove si è verificato l’incidente, era proprio di 30 km/h. L’impatto è stato fatale al conducente del motorino e così il giovane automobilista, pur se negativo ai test tossicologici e a quelli dell’alcol, è stato accusato di omicidio stradale aggravato perché la velocità rilevata era superiore ai 70 km orari.
C’è da augurarsi almeno che il padre del ragazzo avesse assicurato la propria auto anche con una garanzia di Tutela Legale.
In casi come questi, è fondamentale la fase di accertamento della dinamica con la quale si è verificato l’incidente: l’attività del perito cinematico può rivelarsi determinante per la difesa di colui che ha provocato involontariamente il ferimento o la morte di una persona, potendo fornire al legale della difesa tutti gli elementi indispensabili per sostenere la minore responsabilità del suo assistito.
Inoltre, se si dimostrasse che da parte della vittima vi è stata anche una sia pur minima corresponsabilità, la situazione e conseguentemente anche la pena diventerebbero assai meno drammatiche.
Tra l’altro, poter dimostrare di non essere il solo responsabile dell’accaduto non è importante solo per evitare una pesante condanna ma anche per quanto riguarda il mantenimento del documento di guida.
Forse non tutti sanno che recentemente (a fine febbraio di quest’anno) la Corte Costituzionale ha dichiarato la parziale incostituzionalità dell’automatismo della revoca della patente in caso di “omicidio stradale e lesioni personali stradali”.
Cosa afferma questa sentenza? In poche parole prevede che, a parte i casi in cui venga accertato che il responsabile della morte o di lesioni gravi abbia fatto uso di sostanze stupefacenti o abbia guidato in stato d’ebbrezza, spetta al giudice la facoltà di decidere se revocare o sospendere la patente in base alle circostanze emerse durante il processo.
Ricordiamo che la revoca del documento di guida obbliga il destinatario del provvedimento a dover sostenere nuovamente gli esami di guida, compreso quello di teoria.
È dunque evidente che, se l’avvocato difensore riuscisse a dimostrare che la vittima dell’incidente stradale ha concorso anche in misura parziale al verificarsi dell’incidente, il giudice potrebbe limitarsi ad adottare un provvedimento di un semplice periodo di sospensione della patente, anche se di lunga durata, ma non di revoca.
Alla luce di questa decisione della Corte Costituzionale diventa ancor più importante la sottoscrizione della garanzia di tutela legale e peritale che in tal modo diventa un must all’interno della polizza RCA.
Poter disporre dei migliori periti cinematici e di avvocati specializzati può veramente fare la differenza!
Pertanto l’invito, anche per tutti noi, è di osservare attentamente il codice della strada e di fare attenzione a “non superare quel limite!!!”.
Ma soprattutto di non circolare per strada sprovvisti di una copertura di Tutela Legale!