28 maggio 2018, Autore: Giulia Benvenuto
Un attimo di indecisione, lo sguardo distolto dalla strada per rivolgerlo allo smartphone, un colpo di sonno, ma anche abuso di alcol, velocità troppo elevata e mancato rispetto della segnaletica…
Gli incidenti possono avere cause molto diverse tra loro, ma hanno in comune, per la quasi totalità, di essere provocati da un comportamento errato del conducente, imputabile essenzialmente a distrazione, infrazioni o condizioni fisiche alterate.
Tanto è stato fatto a livello di campagne informative per ridurre gli incidenti stradali, ma tanto c’è ancora da fare. Prima di tutto una riflessione: quando ci mettiamo al volante dobbiamo essere consapevoli che rispettare per primi le norme di una guida sicura è l’unico comportamento accettabile. Sempre. Pensare di essere “al di sopra delle parti”, che tanto a noi non succederà, è il primo fattore di rischio. Per intenderci, il pericolo si nasconde in un approccio del tipo: “rispondo al messaggio solo per questa volta, tanto cosa vuoi che sia…”. Se dunque la maggior parte dei sinistri è causata da abitudini che possono essere modificate con facilità, ricordiamoci che in fondo la nostra prudenza è la stessa dell’automobilista che ci sta sorpassando o che si trova a doverci dare la precedenza a un incrocio.
Ma vediamo nel dettaglio qualche dato ufficiale.
Nell’ultimo rapporto annuale Aci – Istat sugli incidenti stradali pubblicato nel luglio 2017, si legge che nel 2016 si sono verificati in Italia 175.791 sinistri con lesioni a persone, che hanno provocato 3.283 vittime e 249.175 feriti.
Se rispetto all’anno precedente il numero dei morti si è ridotto, viceversa, per la prima volta dal 2001, registrano un incremento sia gli incidenti sia i feriti. Aumentano soprattutto di quasi il 10% i feriti gravi, con oltre 17.000 casi.
Tra i comportamenti scorretti, i più frequenti sono la guida distratta, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (rispettivamente 16%, 15% e 11%).
Non a caso le violazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano, oltre al mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza, l’eccesso di velocità e l’uso di telefono cellulare alla guida. Significativo, riguardo a quest’ultimo punto, l’aumento di incidenti in cui è coinvolto un solo veicolo.
Le statistiche dicono anche che il conducente è più esposto al rischio di lesioni da incidente rispetto a passeggeri e pedoni (70% contro 30%); ciò principalmente per ragioni numeriche, visto che la “configurazione” più frequente delle auto circolanti è quella con il solo guidatore a bordo.
A questo punto va però fatta un’importante considerazione dal punto di vista del danno subito e dell’eventuale risarcimento assicurativo.
In caso di incidente quello che conta più di ogni altra cosa è proteggere e tutelare le persone, infatti l’indennizzo previsto nel massimale della normale RC Auto è sempre più elevato per i danni fisici alle persone rispetto ai danni alle cose.
Però c’è a riguardo un “ma” che pochi conoscono: proprio il conducente è l’unico soggetto escluso dalla tutela, e in caso di malaugurati infortuni a seguito del sinistro, non può contare su alcun indennizzo.
Per questa ragione, al momento della stipula della polizza auto, va considerata la possibilità di acquistare una polizza aggiuntiva come Helvetia Persona Dinamica, che copra anche gli infortuni del conducente. Una sicurezza in più che ci permette di spostarci in completa serenità, al riparo da spiacevoli imprevisti, garantendo ad esempio il rimborso delle spese di cura da infortunio e una diaria da ricovero, oltre a un indennizzo in caso di morte o invalidità.
Tra l’altro va sottolineato che questo genere di soluzione copre il conducente dell’auto chiunque esso sia, ovvero non è tutelato solo il proprietario, ma tutte le persone che si trovassero per qualche ragione alla guida.
Lo smartphone ormai è un oggetto a cui è quasi impossibile rinunciare, dovunque ci si trovi. Tranne in auto. Lì siamo costretti a farlo. Per legge, ma soprattutto per buon senso. Come visto sopra, infatti, la distrazione alla guida, dovuta anche all’utilizzo improprio del device, è una delle prime cause d’incidente stradale.
A volte però la “tentazione” è più forte di noi, e se la minaccia di una multa, che può arrivare fino a 646 euro, e la decurtazione di 5 punti sulla patente non basta a scoraggiarci, ecco che lo smartphone stesso può venirci in aiuto.
Anas, Ministero dei Trasporti e Polizia, nell’ambito della campagna per la sicurezza stradale “Guida e basta”, hanno infatti lanciato una app che consente di impostare il cellulare sulla modalità di guida, rendendo impossibile l’utilizzo del telefono mentre si è al volante, e neutralizzando così tutte le potenziali distrazioni provenienti dallo smartphone. Il messaggio è chiaro: quando sei alla guida devi fare una cosa sola, la più importante: guidare.