Non necessita di carburante, è sostenibile ed economica, non si fatica a parcheggiarla, è rapida e versatile negli spostamenti e, dulcis in fondo, fa bene alla salute e ci aiuta a stare in forma.
Inoltre, è un mezzo utile per compiere gli spostamenti di tutti i giorni e può essere anche utilizzata per svolgere attività motoria all’aperto.
La bici sembrerebbe quindi il mezzo ideale per gli spostamenti urbani, ma allora perché non la usano tutti ed è ancora relativamente poco diffusa nelle nostre città?
La risposta è difficile…forse la maggior parte dei cittadini non riesce a rinunciare all’auto, o forse è solo spaventata dai possibili pericoli in agguato per la strada.
Pedalare in città non è in effetti tutto rose e fiori: pavé, asfalto sconnesso, buche, rotaie, automobilisti indisciplinati… i fattori di rischio sono davvero molti per i ciclisti urbani, ma basta un pizzico di attenzione e buon senso per evitare incidenti.
Per l’imprevedibile, ad esempio una portiera che si apre improvvisamente, oltre a stipulare per tempo un’assicurazione per gli infortuni in bici, come Helvetia Persona Dinamica, si può naturalmente fare ben poco; per tutto quello che rientra invece nella nostra sfera di responsabilità, cerchiamo di adottare sempre comportamenti corretti per prevenire almeno il prevedibile.
Vediamo quali sono i comportamenti che più frequentemente possono causare guai, e quindi assolutamente da evitare.
La prima e fondamentale regola, da non dimenticare mai, in nessuna occasione.
Non indossare questa fondamentale protezione può costare caro, anche soltanto per una caduta banale a bassa velocità.
Da sottolineare che qualsiasi tipo di casco si scelga, ci proteggerà al meglio solo se è della giusta taglia (non si deve muovere se scuotiamo la testa) e se lo allacciamo ben stretto sotto la gola.
Quando il cellulare squilla nella tasca della giacca ci vuole poco per estrarlo e rispondere, ma attenzione: il codice della strada lo vieta, ed esattamente come succede in auto si può incorrere in una multa. Infatti, quando si va in bicicletta bisogna avere libero l'uso delle mani e delle braccia e adeguate capacità uditive da entrambe le orecchie, per questa ragione l'uso di apparecchi radiotelefonici è possibile solo attraverso auricolari che non pregiudichino le due condizioni citate in precedenza.
Legge a parte, un breve attimo di distrazione e la caduta è servita. Fermiamoci e rispondiamo in tranquillità: è meglio.
Quando si pedala insieme a figli, fidanzati o amici, la voglia di scambiare due chiacchiere ci porta a pedalare affiancati, creando però un reale pericolo per noi stessi e per gli automobilisti.
Se il buon senso non serve a scoraggiare questa rischiosa abitudine, ricordiamoci che anche il codice della strada prescrive che i ciclisti debbano procedere su un’unica fila, pena una contravvenzione.
Una bici in città senza adeguata illuminazione, è praticamente invisibile agli automobilisti, soprattutto all’imbrunire.
Due piccole luci led a batteria da tenere in tasca pronte per essere posizionate sulla sella e sul manubrio in caso di oscurità incipiente, rappresentano una soluzione sicura e poco impegnativa.
L’ultima regola è forse la più ovvia e scontata, ma ricordarla non guasta.
La bicicletta, secondo il codice della strada, è un veicolo a tutti gli effetti, e come tale è tenuto all’osservanza di tutte le norme di circolazione… Tanto per dire, non siamo autorizzati a passare con il rosso solo perché la bici è meno ingombrante di un’auto.
Dunque segnaliamo in anticipo la svolta con il braccio, rispettiamo le precedenze, gli attraversamenti pedonali e, in caso di incolonnamenti di auto, superiamo la fila a destra, sempre con un occhio alle portiere…
Comportarci in modo disciplinato diventa principalmente un modo di tutelare la nostra stessa sicurezza.
Quando si pedala in città bisogna…