17/10/2019, Autore: D.A.S.
Si rivolge a DAS Antonia, la quale fa presente ai consulenti della Compagnia di aver subito un infortunio sul lavoro piuttosto serio, con compromissione dell’uso di alcune dita della mano destra.
Avendo appena ricevuto una comunicazione da parte dell’INAIL con la quantificazione dell’invalidità permanente e ritenendo che quanto proposto non corrisponda alla reale entità dei danni, l’assicurata chiede consiglio e supporto a DAS per ottenere un risarcimento più congruo.
I consulenti premettono ad Antonia che la materia degli infortuni sul lavoro è disciplinata in via principale dal D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124, il Testo unico sull'assicurazione degli infortuni sul lavoro. Tale normativa, all’art. 104 prevede che:
“L'infortunato, il quale (…) non accetti la liquidazione di una rendita provvisoria o quella comunque fatta dall'Istituto assicuratore, comunica all'Istituto (…) i motivi per i quali non ritiene giustificabile il provvedimento dell'Istituto, precisando, nel caso in cui si tratti di inabilità permanente, la misura di indennità, che ritiene essergli dovuta, e allegando in ogni caso alla domanda un certificato medico dal quale emergano gli elementi giustificativi della domanda”.
I legali della compagnia spiegano quindi ad Antonia i passi successivi: l’instaurazione del contenzioso giudiziale civile nei confronti dell’Istituto e/o una causa nei confronti del datore di lavoro, al quale avanzare domanda per il c.d. danno differenziale (cioè la differenza tra quanto liquidato dall’INAIL e l’ammontare del danno che può essere preteso in termini civilistici).
L’assicurata è stata quindi sottoposta ad una tempestiva visita medico-legale con un perito fiduciario ed esaminate le risultanze della stessa, i consulenti di DAS hanno consigliato ad Antonia di richiedere direttamente al datore di lavoro la liquidazione del danno differenziale.
Inoltrata opportuna richiesta in tal senso, grazie alla trattativa condotta dai consulenti di DAS con il datore e la sua compagnia assicurativa, in tempi rapidi Antonia ha potuto ottenere l’integrazione sperata.
Il consiglio tempestivo di un legale, il supporto continuo dell’assistenza del team professionale di DAS e la possibilità di sottoporsi ad un accertamento peritale hanno consentito all’assicurata, già provata dall’evento subito, di ottenere piena tutela dei propri diritti in tempi brevi e senza dover sostenere un aggravio di costi.