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Il maltempo è sempre l’unico responsabile dei danni?

Quando si subiscono danni conseguenti a maltempo siamo sempre davvero certi che sia stato fatto veramente tutto il possibile affinché non si verificassero conseguenze di quel genere? Qualcuno è responsabile, almeno in parte, e pertanto dovrebbe essere tenuto a rispondere dei danni?

28/09/2021, Autore: ARAG

Quando fenomeni atmosferici importanti come tempeste o maltempo si abbattono sulla nostra Penisola rimaniamo sgomenti. A volte capita che fenomeni tipici di altri continenti si presentino anche nelle nostre Regioni ed in pochi minuti, ad esempio viene scaricata una enorme quantità d’acqua accompagnata da grandine o molte abitazioni e strade vengono investite da trombe d'aria.
Il disagio e lo stato d’animo di tutte quelle persone che, a causa di questi eventi, hanno subito gravi danni alla loro casa, alla loro attività e ai loro macchinari è solo immaginabile.
Spesso ci si domanda se le conseguenze di questi eventi potevano essere previste ed evitate almeno in parte e se vi possa essere qualche responsabilità da parte di qualcuno ad esempio enti pubblici o privati cittadini.

Chi può il responsabile di un danno causato dal maltempo?

Partiamo da un principio generale del Codice Civile: chi è responsabile del danno è tenuto a indennizzare il danneggiato, a meno che non provi che l’evento non sia a lui addebitabile.
All’interno di un condominio, ad esempio, l’inquilino del piano di sopra dovrà provvedere alla manutenzione del suo impianto idrico altrimenti potrebbe essere ritenuto responsabile di un eventuale danno al suo vicino.

Questo vale anche per un Ente Pubblico (ad esempio il Comune, la Regione o altri enti non territoriali come l’ANAS), che ha l’obbligo di monitorare e mantenere sicuro e funzionante il proprio patrimonio come strade, fiumi, laghi, torrenti, acquedotti, scoli, argini e tutto ciò che, se correttamente manutenuto, potrebbe impedire ad eventuali bombe d’acqua di danneggiare o inondare case e altri beni.
Dunque, se un evento atmosferico causa l’allagamento di una strada comunale e gli acquedotti non sono in grado di smaltire l’acqua perché non funzionanti o non adeguati, provocando gravi danni alle abitazioni, l’Ente se ne assumerà la responsabilità e sarà tenuto a pagare il risarcimento ai cittadini, a meno che non riesca a dimostrare che i danni sono conseguenza di un evento fortuito ed imprevedibile e di avere fatto tutto il possibile per evitarli.

Il caso fortuito si ha quando l’ente non poteva prevedere l’accaduto e quindi si è venuto a trovare di fronte ad un evento di calamità naturale “imprevedibile e straordinario”.

Quindi quando l’Ente deve ritenersi responsabile?

I fenomeni atmosferici rilevanti non possono più essere considerati sempre e in ogni caso eventi imprevedibili e tali da escludere la responsabilità di un Ente territoriale.
Se l'Ente ha lasciato, per esempio, gli scoli, i tombini, gli argini in pessime condizioni o se nell’acquisto delle pompe idriche l’Ente ha avuto maggiore attenzione al risparmio, magari acquistando pompe inadeguate alle piogge, oppure per una scarsa manutenzione ha compromesso la sicurezza dei beni dei propri cittadini o utenti, è di fatto responsabile dell'accaduto.

Infatti la Cassazione si è già più volte espressa in merito.
Nel maggio 2016, ad esempio, ha deliberato (sentenza n. 5877/2016) su un ricorso di una Società che chiedeva il risarcimento di danni a seguito dell'allagamento delle propria sede all’Amministrazione Comunale per l’esondazione di un sottopasso (causa dell'allagamento) e al condominio per non aver mai provveduto a sistemare un tubo pluviale che ha contribuito all’allagamento.
La Suprema Corte ha deciso per la responsabilità del Comune e del Condominio: il primo per avere utilizzato pompe idriche inadeguate ed il secondo perché non aveva fatto sistemare il tubo pluviale, contribuendo al verificarsi del danno.

In conclusione, il nubifragio potrebbe senz’altro avere i requisiti del “caso fortuito”, a meno che non vengano accertati comportamenti o decisioni che possano configurare una corresponsabilità dell’Ente Pubblico.

Come effettuare la richiesta di risarcimento?

Chiunque subisca danni alla propria abitazione o a qualsiasi altra proprietà privata, compresa la propria auto, ha il dovere di provare che il danno subito è conseguenza della scarsa gestione o di altre mancanze da parte dell’amministrazione pubblica. In assenza di prove certe o se l’Ente il rischio è quello di non vedersi risarcire.

Pertanto è necessario:

  • raccogliere tutta la documentazione possibile per poter sostenere le proprie ragioni: produrre documentazione fotografica, preferibilmente con la data e l’ora in cui le immagini sono state scattate, che potranno eventualmente essere utilizzate anche in giudizio;e
  • effettuare delle perizie dei danni subiti;
  • conservare le ricevute di pagamento degli interventi di riparazione;
  • spedire una raccomandata A/R all’Ufficio Tecnico dell’Ente, contenente tutta la documentazione di cui ai punti precedenti.

È senz’altro da aggiungere un ulteriore consiglio: attivare una polizza di Tutela Legale che si rivela fondamentale in casi come questi!
Consente infatti all’Assicurato di avvalersi di avvocati e periti specializzati, senza dover sostenerne i costi, per poter eventualmente agire nei confronti dell’Ente Pubblico o di altri soggetti responsabili dei danni per cercare di ottenere il giusto risarcimento.


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