Tutela legale

Tutela legale per incidente stradale mortale: caso risolto

Scopri la storia di Nadia e come una polizza di tutela legale possa aiutarti in situazioni di estrema difficoltà.

30/06/2021, Autore: D.A.S., Walter Brighenti

Ci contatta il legale difensore di Nadia, per raccontarci di un incidente stradale mortale causato da una ragazza assicurata con una polizza di tutela legale di D.A.S. In passato abbiamo raccontato di casi di incidente stradale e conseguente ritiro della patente o di sospensione della stessa; ma questo caso è particolarmente importante perché descrive molto bene l’operatività della nostra polizza di tutela legale, che garantisce sempre la libera scelta dell'avvocato nei procedimenti penali. Inoltre, il sinistro è interessante perché fa comprendere come opera la clausola “salvo buon fine”.

Infatti, in caso di imputazione per reato doloso, La nostra Compagnia apre un fascicolo con riserva di regolarità e attende l’esito del procedimento con assoluzione definitiva dell’assicurato: da quel momento, si riconosce e liquida con effetto retroattivo tutte le spese legali maturate.

Il caso di Nadia riguarda un grave incidente tra la sua automobile e la vettura della controparte dove viaggiavano quattro persone, di cui una sola è rimasta illesa, due passeggeri sono stati gravemente feriti e il guidatore è deceduto.

Il caso è sintomatico anche dei tempi di amministrazione della giustizia: dal 2016, siamo arrivati a sentenza solo nel 2020. Sono stati quattro anni complicati dove tutto si è articolato sul filo delle perizie cinematiche, degli accertamenti tecnici e dei rilievi autoptici ed ematici.

Naturalmente, le perizie e le consulenze tecniche non bastano: è molto importante la strategia difensiva e la competenza penale dell’avvocato difensore perché i capi di imputazione e i provvedimenti provvisori che gravavano su Nadia erano pesanti e preoccupanti:

  • omicidio stradale;
  • lesioni personali gravissime;
  • inosservanza delle condizioni di sicurezza nel sorpasso;
  • circolazione a velocità non adeguata all’orario notturno, per le condizioni ambientali e per le intersezioni stradali;
  • guida in stato di alterazione psicofisica sotto l’effetto di sostanze stupefacenti;
  • ritiro e sospensione della patente di guida;
  • sequestro penale ed amministrativo del veicolo;
  • rischio di limitazione della libertà personale.

Come tutelare i propri diritti a fronte di gravi imputazioni?

La polizza di RC copre le richieste risarcitorie della Parte Civile, ma le spese legali? E le spese peritali?
Come detto, è molto importante la strategia nella difesa penale e la polizza di tutela legale offre una sicurezza in più: anche tutte le spese peritali sono coperte dalla polizza e in questa vicenda, esse sono state molteplici.
Le ricordiamo, solo a titolo indicativo, perché al termine del processo, tra onorari e fatture di consulenti, abbiamo liquidato oltre 20.000 Euro. 

  • Consulenza tecnica di parte nel procedimento penale;
  • Rilievi planimetrici e fotografici;
  • Accertamenti tecnici irripetibili ex art. 360 cod. proc. pen. per rilievi autoptici sul deceduto;
  • Ulteriori accertamenti tecnici irripetibili ai fini della ricostruzione della dinamica dell’incidente e del nesso di causalità con gli eventi verificatisi;
  • Esami alcolemici e tossicologici;
  • Oltre al CTP, vi è anche l’intervento del CTU del Pubblico Ministero, interventi che appesantiscono le spese di giustizia.

L’avvocato non si è perso d’animo e, nel tenerci costantemente aggiornati sulle indagini preliminari e sulla fase di rinvio a giudizio, ha iniziato a “smontare” le tesi accusatorie, scongiurando l’arresto di Nadia e disponendo ulteriori analisi ematiche presso il centro regionale antidoping, referti che dimostravano la totale assenza di sostanze stupefacenti ingerite dall’imputata.

In via parallela, la consulenza tecnica evidenziava la concorrente violazione della controparte deceduta dei limiti di velocità. La ricostruzione cinematica appurava che il veicolo guidato dalla vittima procedeva ad un andamento stimato di oltre 100 chilometri orari, incompatibili con il tratto stradale caratterizzato da curve e tornanti.

Come ricordato sopra, dopo quattro anni, si è giunti ad una sentenza definitiva di assoluzione: unico titolo di colpa ascritto all’imputata è stato la violazione dell’articolo 148 Codice della Strada (inosservanza delle condizioni di sicurezza in fase di sorpasso), mentre, con ricorso al Giudice di Pace, è stato possibile ottenere l’annullamento del decreto prefettizio di sospensione della patente di guida.

Ci auguriamo che Nadia, anche grazie al nostro intervento, possa archiviare non solo il sinistro, ma anche il ricordo di questa drammatica esperienza e riprendere la sua vita senza troppi pesi sulla coscienza.

Durata del processo penale: 4 anni; valore in lite: indeterminabile; totale spese legali e peritali sostenute da DAS e rimborsate al Cliente: 20.100,00 Euro (spese legali indagini preliminari: 6.400,00 Euro + spese legali rinvio a giudizio: 7.600,00 Euro; spese peritali accertamenti tecnici fase indagini preliminari: 2.700,00 Euro + CTP fase dibattimentale: 3.400,00 Euro).


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