Agenzie
Helvetia

"L'Assicurazione come valore sociale importante"

Si apre oggi una nuova rubrica del nostro blog, dedicata alla scoperta delle località italiane nelle quali sono situate le agenzie Helvetia.

1 dicembre 2016, Testo: Mara De Gaetano

Come prima tappa abbiamo scelto, non a caso, le Marche. Ci siamo recati a Fermo pochi giorni dopo il devastante terremoto del 30 ottobre. Calamità naturali di questo tipo mettono purtroppo in serio pericolo le bellezze architettoniche del nostro Paese, un patrimonio da salvaguardare e proteggere a tutti i costi.
Per motivi di sicurezza, non ci è stato purtroppo possibile accedere a diverse strutture, ma siamo certi che le immagini delle Cisterne Romane e del Teatro dell'Aquila vi faranno venire voglia di andare a visitare questa bellissima città nel caso non ci siate mai stati o di ritornarci non appena possibile.

Non è mai troppo tardi per trovare la propria strada, nella vita come nel lavoro.
E Simone Tizi, agente Helvetia di Fermo, ha scoperto di volersi dedicare al mondo assicurativo solo intorno ai 30 anni. Non una classica passione d'infanzia quindi, ma un desiderio sopraggiunto a causa di una spiacevole vicenda familiare che gli ha consentito, da quel momento, di trasmettere agli altri un pensiero che non lo abbandona mai: "l'assicurazione ha un valore molto importante, da condividere il più possibile. Un settore come il nostro, spesso bistrattato e trattato con superficialità, ha il dovere di insistere e battersi per far mutare la convinzione della gente. A parer mio uno degli obiettivi primari di chi svolge il mio lavoro, dovrebbe essere quello di far percepire l'assicurazione come un aiuto, un supporto su cui contare nei momenti difficili e imprevisti della vita".
Ci ha aperto le porte della sua agenzia insieme ai suoi collaboratori, Stefano Ercoli e Catia Biondi; compagni di lavoro da anni, ma anche amici sui quali contare.

"Il mio percorso da subagente è iniziato proprio con Stefano vent'anni fa, quando abbiamo dato vita alla nostra prima società proprio qui a Fermo in piazza del Popolo; arrivavamo da esperienze diverse, ma siamo subito entrati in sintonia. In seguito, dopo aver deciso di comune accordo di chiudere l'attività ed essere approdati in Generali, sempre come subagenti, abbiamo conosciuto Catia e iniziato a pensare ai progetti per il futuro.
Proprio grazie allo zio di Catia è stato possibile aprire l'agenzia Helvetia in questo palazzo meraviglioso, suggestivo sin dal primo impatto, in piazza Ostilio Ricci".

Ci sono luoghi che non hanno bisogno di essere descritti con le parole. La ricchezza storico-culturale che si respira entrando e uscendo di stanza in stanza, passando tra i corridoi, per le scale e negli immensi androni cinquecenteschi, è sufficiente a trasmettere la magia che avvolge questo palazzo.
Tuttavia, l'imponenza della struttura si fonde alla perfezione con l'atmosfera quasi surreale che si percepisce varcando il cancello, fino a quando, i sorrisi di Simone e dei suoi collaboratori ti accolgono facendoti sentire a casa.

Ciò che sicuramente è emerso dalla nostra chiacchierata, è un pensiero che accomuna tutti e tre: "Io, Stefano e Catia siamo molto contenti di aver iniziato quest'avventura con Helvetia, una collaborazione che, siamo certi, sarà in grado di dare grandi soddisfazioni sia a noi che alla Compagnia. Ci son piaciute dal primo istante la correttezza e l'accoglienza che ci sono state riservate, che riteniamo solide basi da cui partire per dare vita ad un percorso importante, insieme".
Il nostro soggiorno a Fermo si è concluso con un piacevole giro per la città, in una tiepida giornata di sole.

Prima tappa le Cisterne Romane, dette anche piscine epuratorie, un immenso serbatoio di acqua potabile di 2.200 mq, la cui costruzione, nel I secolo d.C., fu attribuita a Cesare Ottaviano Augusto. Si tratta di 30 sale voltate, in grado di apportare un grande approvvigionamento idrico alla città, in cui sono ancora presenti i pozzetti di areazione, le tubature in piombo e i canali per la depurazione.

Dopo aver attraversato piazza del Popolo, siamo riusciti a farci aprire le porte del Teatro dell'Aquila, nonostante vi fossero le prove di uno spettacolo in programma la stessa sera.
Edificato su progetto dell'Architetto Cosimo Morelli, aperto nel1790, è da circa 200 anni uno dei poli principali dell'attività culturale delle Marche e conta 124 palchi su 5 ordini con una platea di 1000 posti. Restaurato nel 1997, è una delle sale più prestigiose e suggestive d'Italia.


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