9 febbraio 2015, Testo: Emanuela Abbondi
“Mi sono avvicinato alle moto a 8 anni e ho iniziato a fare motocross a 9 anni. A 14 anni ho iniziato la carriera agonistica. Correvo tutti i fine settimana, ma i miei genitori mi vietavano l’utilizzo della moto da strada. Dicevano in pista sì in strada no. E tutte le moto che mi sono comperato sono quelle che non mi sono potuto comperare all’epoca. Sono le moto che avevano i miei amici più grandi.”
E’ così che nasce la passione per le moto a due tempi degli anni 80 di Marco Roselli, agente Helvetia di Roma. Appassionato di moto in generale e da una decina d’anni appassionato di moto d’epoca, come le definisce il codice della strada. In realtà sono moto che ricordano un vissuto, una certa epoca della propria vita.
“La mia preferita è la Suzuki 500 che è una moto supersportiva con cui hanno vinto diversi mondiali. E’ stata una delle moto più fedelmente riprodotta nella versione da strada.” Ma nel suo garage si trovano anche tutte le 2 tempi degli anno 80 che hanno fatto la storia: la Yamaha RD 350, la Suzuki RG 500, la Suzuki RV 250, la Yamaha RD 500. Si tratta delle repliche per la strada delle moto che utilizzavano per fare i mondiali 500. “Cambiava pochissimo, quasi niente.”
Essere un collezionista di moto d'epoca non è da tutti. Significa infatti avere un hobby che può impegnare molto perché solitamente ci si dedica personalmente alla restaurazione e alla ricerca dei pezzi originali di ciò che è rovinato. E’ fondamentale allora far parte di un moto club, come lo Yesterbike, che periodicamente organizza dei raduni. Qui è possibile incontrare tanti altri appassionati tra i quali molto attivo è lo scambio di informazioni sui diversi tipi di moto e sulle diverse modalità di ristrutturazione. Si condivide quali pezzi sono stati utilizzati e soprattutto dove sono stati trovati. Alcuni modelli sono infatti molto rari ed è difficile trovare i pezzi di ricambio. Il Club diventa quindi una vera e propria comunità dove si scambiano molte informazioni, pezzi di ricambi, idee e consigli.
“Ad ogni raduno sono tempestato da domande e da ricerche di informazioni sulle polizze. La cosa non mi dispiace per niente perché è il mio lavoro. Mi piace consigliare le persone e orientarle verso la scelta migliore. Alcune polizze sul mercato infatti sono molte restrittive e obbligano all’uso delle moto solo a manifestazioni o fiere con gravi problemi di risarcimento in caso di sinistro.”
Marco ha iniziato a fare l’assicuratore un po’ per gioco. Ha stipulato la sua prima polizza per un motorino quando aveva 20 anni e ancora studiava al conservatorio. Suonava in un piccolo gruppo musicale con altri amici e raccoglieva qualche soldo con la vendita delle polizze. E’ stata con la stipula delle prime polizze dedicate alla casa e alla famiglia che è nata la passione per questo lavoro e la decisione di diventare agente.
“Helvetia è stata una delle prime Compagnie contattate ed è stato un po’ amore a prima vista. Il mio primo mandato e siamo partiti così nel 2007.”
Un’altra storia questa di Marco che possiamo inserire nei racconti dei nostri “Assicuratori per passione”. Un’altra storia dove troviamo valori come l'ascolto e la capacità di condividere, di prendersi cura, di dedicarsi agli altri.
La sua passione personale per le moto e quella professionale di Assicuratore ancora in un intreccio e impasto di sentimenti ed emozioni che solo la genuinità che scaturisce dalla realtà è in grado di regalare.