15 marzo 2016, Testo: Emanuela Abbondi
A volte, una risposta ad un semplice annuncio scritto sul giornale, può cambiare il corso della propria vita lavorativa. Ed è ciò che è accaduto a Guido Borgi, agente Nationale Suisse da quasi 30 anni. Il suo amico e collega di sempre Sergio Mantini, rispondendo ad un annuncio in cui si ricercava un agente, ha permesso loro di entrare a far parte del mondo NAI.
Poco meno che diciottenne, ha iniziato, come si suol dire, a muovere i primi passi nel mondo assicurativo, fino a quando nel 1986, ha fondato la Borgi e Mantini .
Guido Borgi ci ha aperto le porte della sua agenzia di Firenze in una bella giornata di sole, per raccontarci un po' di sé e della sua prima grande passione, quella per il volo.
"L'assicuratore è in primo luogo un imprenditore e, come tale, deve avere necessariamente dei requisiti fondamentali: ottime capacità relazionali, essere estremamente socievole e in grado di conversare".
Il nostro agente ci ha infatti tenuto molto a raccontarci come alcuni rapporti lavorativi con i propri clienti, si siano trasformati in vere e proprie amicizie. "Quando ci si reca da un cliente si parla prima di tutto un po', solo in un secondo momento si affronta l'argomento polizza. Noi cerchiamo di curare principalmente il servizio, perché riteniamo che efficienza, serietà e velocità nei tempi di risposta in seguito a qualsiasi problematica siano fondamentali per consolidare la relazione con il cliente".
E sul recente ingresso nel Gruppo Helvetia ci ha detto: "Dopo un trentennio trascorso in Nationale Suisse è naturale che ci sia un velo di tristezza, ma è altrettanto forte l'entusiasmo con il quale affronteremo questa nuova sfida".
Alla passione per il proprio mestiere di assicuratore, si è quindi affiancata quella per gli aerei e per l'emozione che si prova ogni volta che si è in volo.
"Fin da bambino, intorno ai 5-6 anni, chiedevo ai miei genitori di rovesciare una sedia sul tavolo per potermi infilare dentro facendo finta che fosse un aeroplano. Ho provato un'attrazione così forte verso questa sensazione, che sapevo si sarebbe trasformata in realtà". Un percorso lungo e non certo facile quello compiuto da Borgi per riuscire a prendere la tanto sognata licenza di pilota di aviazione generale: " Bisogna affrontare una parte teorica, impegnativa ed importante perché comprende 11 materie, e poi arriva la pratica. Con la mia qualifica di pilota posso volare su aerei della "Aviazione generale" con regole severe da rispettare alla stregua di aerei di linea. L'attività di volo è disciplinata da comportamenti da rispettare con attenzione e in frequente contatto con gli uomini radar, il cui compito istituzionale è la "separazione", cioè coordinare il traffico specie sulle aree aeroportuali ma anche in volo, affinché ogni apparecchio non debba entrare in conflitto di collisione. Volando su questi apparecchi sembra quasi di essere in macchina, ma una macchina volante. Tipicamente si tratta di aerei a quattro posti, talvolta cinque, con i quali velocemente ci si sposta dove si vuole liberi nell'aria senza dover frenare agli incroci o aspettare che scatti il semaforo con il segnale verde.
Guido Borgi guida gli aeroplani di aviazione generale che raggiungono i due quintali ma, fosse per lui, salirebbe al comando di qualsiasi aereo, anche dei caccia, "perché volare a oltre 1000 km orari e magari ad un' altitudine bassa vicino alla superficie dà una sensazione pazzesca: sembra quasi di divorare il paesaggio".
Tanti i viaggi emozionanti da ricordare, alcuni particolarmente lunghi, uno su tutti quello in Lituania.
D'ora in avanti, ci auguriamo, sarà di certo entusiasmante volare insieme ad Helvetia per raggiungere mete ancora più lontane.