21 febbraio 2018, Autore: Giulia Benvenuto
Andare oltre agli obblighi giuridici, essere socialmente responsabili, investire nelle relazioni umane, nell’ambiente e nella sostenibilità… in 3 parole Corporate Social Responsibility; oggi un aspetto di grande importanza all’interno delle aziende, non solo dal punto di vista dell’immagine. Uno studio di qualche tempo fa realizzato da Kenexa, società di IBM leader nelle soluzioni business per le risorse umane, ha evidenziato infatti che le imprese con un chiaro impegno morale nei confronti della CSR hanno un ritorno sulle loro attività di 19 volte più elevato. Inoltre, anche il coinvolgimento dei dipendenti sarebbe molto più alto, e ciò garantirebbe ai clienti un migliore standard di servizio.
La partnership tra il mondo del no-profit e quello delle imprese non significa però soltanto miglior “funzionalità” aziendale, ma soprattutto una via di successo per raggiungere obiettivi sociali e culturali a beneficio di tutta la popolazione.
Tra i molti progetti di Corporate Responsibility che le associazioni senza scopo di lucro rivolgono oggi alle aziende, uno dei più significativi e interessanti in questo senso è il Corporate Golden Donor, programma di membership a sostegno del FAI – Fondo Ambiente Italiano, per sostenere tutte le sue attività svolte nel corso dell’anno.
Il valore della cultura
Il FAI è una Fondazione senza scopo di lucro, nata nel 1975 per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico e naturale del nostro Paese. Gestisce più di 50 siti in tutta Italia, caratterizzati da beni di grande valore storico, culturale o ambientale, impegnandosi nella loro cura. Parlare di valore della cultura in questo caso non è soltanto un modo di dire astratto, ma va considerato anche dal punto di vista concretamente economico, a giudicare dai dati sull’affluenza ai musei statali nel 2017: oltre 50 milioni di visitatori e 200 milioni di incassi per un incremento sul 2016 di circa 5 milioni di visitatori e 20 milioni di euro.
Un impegno concreto
Nello specifico per i beni del FAI, i risultati dello scorso anno sono stati ottimi: 861.000 visitatori nei siti gestiti dalla Fondazione, con una crescita del 10% rispetto al 2016. Il tutto grazie a una presenza capillare sul territorio e al costante impegno dei 230 collaboratori in staff e soprattutto dei quasi 7.500 volontari, che dedicano con passione il loro tempo libero a tradurre i valori del FAI in azioni concrete.
Risultati che testimoniano il lavoro di grande qualità svolto dalla Fondazione, ma probabilmente più difficili da ottenere senza il contributo e il sostegno delle imprese: più del 20% dei finanziamenti al FAI, per un totale di circa 7 milioni di euro, arrivano infatti da progetti di CSR aziendali.
“Le aziende di successo sono quelle che hanno la maggiore capacità di guardare lontano”, e in questo scenario Helvetia, proseguendo anche per il 2018 la sua partnership con Il FAI, sta dimostrando con i fatti che questa capacità è parte integrante della sua cultura aziendale.
Helvetia ha dunque ben compreso che proteggere la bellezza crea valore, e sostenere attività come quella svolta dalla Fondazione diventa un investimento proiettato al futuro di cui essere orgogliosi.