22 marzo 2018, Autore: Giulia Benvenuto
Anziani non autosufficienti, soggetti in condizioni di fragilità o colpiti da patologie gravi, ma anche semplicemente persone che devono recuperare a seguito di un intervento chirurgico: sono molte le situazioni in cui i cittadini possono usufruire di assistenza sanitaria direttamente presso la propria abitazione, ricevendo gli opportuni trattamenti da medici, fisioterapisti o infermieri professionisti.
Come specificato dal Ministero della Salute, le cure domiciliari si integrano con le prestazioni di assistenza sociale e di supporto alla famiglia, generalmente garantite dal Comune di residenza, e sono un servizio in grado di offrire continuità di risposta ai bisogni di salute, anche complessi, della popolazione.
L’idea su cui si fonda il concetto di ADI - Assistenza Domiciliare Integrata, è molto chiara: evitare, per quanto possibile, il ricovero del paziente in ospedale o in un’altra struttura riabilitativa oltre il tempo strettamente necessario, a tutto vantaggio della spesa sanitaria, ma anche di una migliore e più tranquilla gestione da parte dei familiari.
Potersi curare a casa, con la vicinanza dei propri familiari, senza lo stress dell’ambiente ospedaliero, è naturalmente un aspetto molto positivo per la serenità del malato e per i tempi stessi di guarigione.
Inoltre l’assistenza domiciliare presenta anche un aspetto “formativo” per i parenti o i caregivers, che possono in questo modo apprendere le modalità più adeguate di trattamento.
Le prestazioni di assistenza domiciliare e i relativi costi sono a carico del Sistema Sanitario Nazionale e del Comune di residenza, ma alcuni servizi sono esclusi, perciò bisogna verificare la tipologia di copertura offerta dal proprio Comune di residenza, per avere un quadro preciso dei costi da sostenere per ricevere le cure a domicilio.
L’analisi riguardo la possibilità per il paziente di rientrare nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), è denominata “valutazione multidimensionale del bisogno”, e concerne in particolare la sua condizione socio-sanitaria e le sue effettive necessità.
Per richiedere l’ADI è necessaria una segnalazione all’ASL di competenza, effettuata attraverso il medico di base o dall’ospedale in seguito a ricovero, ma anche dai familiari o eventualmente dai servizi sociali.
Le variabili e le incertezze riguardo la possibile concessione dell’ADI a carico del SSN sono dunque molteplici; per una maggiore sicurezza a riguardo, l’unica soluzione è l’adeguata copertura assicurativa di una polizza sanitaria che garantisca questo genere di tutela.
A seconda del bisogno di salute del paziente, alla complessità e alla durata dell’intervento assistenziale, le cure domiciliari possono essere di tipologia differente:
L’Assistenza Domiciliare Integrata…