21 settembre 2017, Testo: Sergio Viola
Durante l'ultima Assemblea ANIA – Associazione Nazionale per le Imprese Assicuratrici – sono stati illustrati gli ultimi dati e analisi relative alla diffusione della protezione assicurativa in Italia. Le Assicurazioni restano un punto di riferimento per le famiglie, nonché un player fondamentale del nostro sistema economico.
IL GAP CON L’EUROPA
Tuttavia, ANIA ha sottolineato che nel nostro paese esiste un gap di assicurazione molto ampio rispetto all’estero: in particolare, sono ancora poco diffuse le coperture contro i rischi del lavoro, della famiglia, della salute, del patrimonio.
Per quanto riguarda la previdenza integrativa, aderisce solo circa il 25% della forza lavoro nel paese. Per i giovani sotto i 35 anni, il tasso di adesione stimato scende addirittura al 19% (Fonte: COVIP). Anche dal punto di vista della protezione l’Italia è in ritardo: l’incidenza della raccolta premi per le assicurazioni danni - non considerando la copertura obbligatoria r.c. auto - sul PIL è inferiore all’1%. Un valore decisamente basso rispetto a quello di Germania (2,5%), Francia (2,4%) e Spagna (2%).
Parlando di tutela delle case, risulta che la diffusione delle coperture assicurative in questo ambito sia ancora molto limitata. Basti pensare che il 40% delle abitazioni italiane è assicurato contro l’incendio (polizza richiesta dalle banche per un mutuo) e di queste solo il 5% ha l’estensione contro il rischio sismico o alluvionale.
Secondo gli assicuratori, il gap previdenziale dovrebbe essere ridotto anche perché diventerà determinante per i più giovani trovare sostegno nel cosiddetto “secondo pilastro del sistema”. Inoltre, la spesa privata delle famiglie dovrebbe essere maggiormente indirizzata
verso forme mutualistiche dato che i bisogni di protezione, sul fronte sanitario e dell’assistenza agli anziani in particolare, non potranno che crescere.
L’IMPORTANZA DELL’INNOVAZIONE
Un altro aspetto interessante emerso durante i lavori dell’Assemblea riguarda il tema dell’innovazione dei modelli di business e di servizio, che secondo gli assicuratori dovranno essere adeguati per innovare l’intero processo e non essere presto superati dal nuovo modo con cui le generazioni più giovani accedono ai servizi.
Una ricerca demoscopica commissionata da ANIA ha infatti confermato il crescente utilizzo da parte dei giovani dei canali alternativi rispetto a quelli tradizionali, a cominciare dal web e dai social media.
Allo stesso tempo, l’indagine ha indicato che le nuove generazioni possiedono una scarsa conoscenza delle soluzioni assicurative, a fronte di una forte percezione del bisogno di proteggere la salute, il lavoro, la casa.
Sulla scorta di queste considerazioni, appare chiaro che l’industria assicurativa sarà presto chiamata a significativi investimenti in nuove modalità di comunicazione e di innovazione nell’ambito dell’offerta, dell’organizzazione e della distribuzione dei propri prodotti.