30 marzo 2015, Testo: Cristina Agrusti
I reati di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo vengono trattati unitamente dal nostro legislatore poiché hanno la medesima ratio, cioè entrambi provocano un effetto destabilizzante all'intero impianto economico nel nostro sistema bancario e finanziario.
Il reato di riciclaggio è il reimpiego dei profitti derivanti da attività criminose, in attività lecite di carattere commerciale e finanziario. E' definito nel codice penale come reato contro il patrimonio. Il riciclaggio di beni e capitali illeciti genera gravi distorsioni nell’economia legale, altera sia le condizioni di concorrenza sia il corretto funzionamento dei mercati e i meccanismi fisiologici di allocazione delle risorse, con conseguenze negative sulla stabilità ed efficienza del sistema economico. Negli ultimi tempi, la crisi finanziaria internazionale ha ingrandito il fenomeno del riciclaggio; infatti ha portato la criminalità organizzata ad infiltrarsi nell'economia legale, acquisendo, con risorse illecite ed a basso prezzo, imprese in difficoltà, diventando sempre più presente sul nostro territorio. Nelle aree a forte presenza criminale la crescita economica risulta compressa, le imprese pagano più caro il credito, gli investimenti sono disincentivati ed in queste zone si è vista una distruzione di capitale sociale dovuta all’inquinamento della politica locale. Collegati al riciclaggio vengono considerati i fenomeni della corruzione e dell'evasione fiscale, in quanto tutti gli illeciti di carattere fiscale (anche i cosiddetti "guadagni in nero"), possono costituire reato-presupposto con la conseguente applicabilità delle normativa AR.
Il riciclaggio di denaro, noto anche come "lavaggio del denaro sporco", è un'operazione offerta da istituti finanziari che beneficiano del cosiddetto "segreto bancario", (non devono fornire informazioni sulla provenienza del denaro depositato). Il denaro proveniente da attività illecite viene fatto transitare tra una serie di diversi istituti, a volte passando attraverso paradisi fiscali o tramite società offshore per tornare poi pulito su un qualche conto corrente, pronto per essere utilizzato.
Le norme e le azioni di prevenzione e di contrasto al reato di riciclaggio di denaro, beni o altre utilità sono definite Antiriciclaggio. Il legislatore ha emanato una serie di provvedimenti, che contengono obblighi normativi, in particolare per gli intermediari finanziari abilitati. I provvedimenti hanno introdotto il concetto di "collaborazione attiva", cioè gli intermediari finanziari abilitati che, fino a quel momento erano invitati ad agevolare l'Autorità al fine di poter accedere alle informazioni adesso devono partecipare attivamente e direttamente al contrasto del fenomeno riciclaggio, fornendo tempestivamente alle Autorità le informazioni utili allo scopo. Viene considerato provvedimento cardine dell'AR il D.Lgs n. 231- 21 novembre 2007, che recepisce una Direttiva comunitaria del 2005.
Il Regolamento ISVAP (oggi IVASS) n. 41, attuativo del secondo comma dell’articolo 7 del D.Lgs. n 231 ed emanato nel 2012, ha stabilito l'obbligo, per le imprese di assicurazioni, di istituire una funzione aziendale deputata a prevenire e contrastare la realizzazione di operazioni di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. Tale Regolamento ha razionalizzato l’intera materia, in continuità con i precedenti Regolamenti, in tema di controlli interni, gestione dei rischi, compliance ed esternalizzazione delle attività delle imprese di assicurazioni.
L'obbligo della "collaborazione attiva" rende oggi le Banche e le Compagnie di Assicurazioni, un vero e proprio avanposto della legalità e della stabilità economica e sociale del Paese.
In funzione di questo quadro normativo, Helvetia Vita ha scelto di istituire la Funzione AR, in forma di specifica unità organizzativa al di fuori ad altre unità già presenti, per garantire separatezza di compiti, indipendenza e prevenire conflitti di interesse.
La Funzione AR nell’espletare la propria attività dovrebbe individuare e prevenire il fenomeno del riciclaggio, posto in essere mediante l'utilizzo delle polizze vita, diventate veri e propri strumenti di investimento/finanziamento più che di protezione. In Helvetia Vita è stata istituita un’altra figura, definita Referente AR (io), inserita nel supporto tecnico della Direzione Vita, che dovrebbe collaborare con la Funzione AR ed avere compiti di collettore tra i due settori (vita e AR).
E' bene evidenziare che tutta la Compagnia è chiamata a contrastare il riciclaggio e deve fornire, nel caso venisse a conoscenza o avesse il sospetto del fenomeno del riciclaggio, tutte le informazioni utili, direttamente alla Funzione.
Al fine di comprendere quanto sia importante la normativa AR per la lotta ai relativi fenomeni criminali, sottolineo come il titolare dei dati e delle informazioni, nel caso ci si trovi in presenza di ragionevoli sospetti di riciclaggio, venga obbligato a fornire tutto quanto ritenuto necessario ed avvisato che, in caso contrario, verrà attivata la procedura si segnalazione all'autorità deputata, con relative conseguenze anche di carattere penale.