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L'Helvetia sostiene le piantagioni sperimentali per la ricerca di specie arboree resistenti al clima

Dopo aver donato e piantato alberi in 21 regioni della Svizzera destinati a rinfoltire i boschi di protezione, l’Helvetia Assicurazioni e la fondazione IDEA helvetia sovvenzionano ora un progetto pilota nel Canton Ticino con una donazione di CHF 50’000 per la cura e il mantenimento delle piantagioni sperimentali e testare la resistenza al clima di diverse specie arboree. I risultati del progetto di ricerca contribuiscono a favorire lo sviluppo di boschi di protezione che possano adattarsi al cambiamento climatico, in modo da continuare ad adempiere la loro funzione protettiva. In merito al progetto hanno oggi fornito dettagliate informazioni Claudio Zali, presidente del Consiglio di Stato (TI), assieme a Tito Solari, agente generale Helvetia Lugano, Roland David, capo sezione forestale del Canton Ticino, e Adrian Oncelli, ingegnere forestale e responsabile dell’Ufficio della selvicoltura e degli organismi pericolosi.
11.10.2022 | Comunicati stampa
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Da oltre dieci anni l'Helvetia si impegna a favore dei boschi di protezione svizzeri e, in questo ambito, ha già donato oltre 250’000 alberi. Un bosco di protezione intatto, nella sua funzione di sistema protettivo biologico per ampie superfici, svolge un ruolo centrale nella prevenzione dei pericoli naturali e protegge dai danni causati da eventi naturali persone, costruzioni, piste da sci di fondo, sentieri montani e vie di comunicazione.
 
I boschi perdono il loro effetto protettivo
Il cambiamento climatico rappresenta una grande sfida per gli esperti forestali regionali che si occupano della cura e della riforestazione dei boschi di protezione. Le temperature in aumento mettono in pericolo il patrimonio boschivo costituito da diverse specie arboree. Affinché il loro effetto protettivo non diminuisca nel tempo, occorre reagire tempestivamente. «Ci vuole del tempo affinché un bosco di protezione possa svilupparsi adeguatamente. Sono necessari decenni prima che gli alberi piantati possano svolgere la loro funzione protettiva», precisa Roland David, capo sezione forestale del Canton Ticino. «Pertanto è fondamentale preparare per tempo i boschi di protezione esistenti alle condizioni quadri future e ridefinire le attività forestali in vista dei prossimi sviluppi climatici».
 
Progetto di ricerca «Piantagioni sperimentali di specie arboree sostenibili»
Per far sì che i boschi di protezione possano svolgere la loro funzione anche in futuro, occorre analizzare quali specie arboree si sono dimostrate resistenti al calore e alla siccità crescenti delle scorse estati. Già oggi è possibile constatare che non tutti i tipi di alberi hanno superato questa sfida. L’Ufficio federale per l’ambiente (UFAM) e l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL), assieme a 59 cantoni hanno pertanto definito le aree in cui procedere a questo tipo di sperimentazione a livello nazionale. Le varie ubicazioni del progetto di ricerca «Piantagioni sperimentali di specie arboree sostenibili» si trovano a diverse altitudini e regioni climatiche della Svizzera. Tale procedura consente di studiare la resistenza climatica di varie specie arboree in condizioni differenti. «Le ricerche ci consentiranno di acquisire dati importanti per l’ulteriore crescita dei boschi di protezione svizzeri. Mi fa piacere sapere che, con la piantumazione della zona di Novaggio nel Canton Ticino, possiamo contribuire al progetto di ricerca nazionale» sottolinea Claudio Zali, presidente del Consiglio di Stato (TI).
 
Dieci specie arboree di diversa provenienza
L’Helvetia, assieme alla fondazione IDEA helvetia, sponsorizza il progetto di ricerca. L’importo di IDEA helvetia di CHF 50’000 per il progetto a Novaggio viene completamente impiegato per la cura e il mantenimento della regione sperimentale. Adrian Oncelli, ingegnere forestale e responsabile dell’Ufficio della selvicoltura e degli organismi pericolosi, conosce a perfezione gli ambiti in cui vengono realizzate nella sua regione le piantagioni sperimentali: «Abbiamo piantato dieci diverse specie di conifere e latifoglie in speciali parcelle di bosco. Per ciascuna specie studiata abbiamo selezionato oltre 100 piantoni provenienti da quattro diverse aree. Fra 30-50 anni saremo in grado di effettuare delle valutazioni che forniranno indicazioni sulla tolleranza climatica delle diverse specie arboree nella nostra regione e quindi consentiranno uno sviluppo molto promettente e mirato del bosco di protezione».
 
Tito Solari, agente generale Helvetia Lugano, sottolinea l’attuale necessità del progetto: «Poter scoprire quali specie arboree possano offrire la maggior protezione possibile in condizioni climatiche modificate è di importanza vitale. Solo così possiamo affidarci anche in futuro alla funzione protettiva dei boschi. E ciò non vale solo per il Ticino, bensì per tutta la Svizzera».
 
Contributo finanziario alle escursioni nei boschi di protezione da parte delle scuole
La fondazione IDEA helvetia, sostenuta da Patria Società cooperativa e l’Helvetia Assicurazioni, sovvenziona in tutta la Svizzera progetti per l’essere umano, la natura e l’ambiente. Ulteriori informazioni sono disponibili al sito www.idea-helvetia.ch. A tal riguardo la fondazione promuove anche progetti a favore della gioventù svizzera che, tra l’altro, stimola al confronto con la tematica del bosco di protezione. In occasione di alcune gite scolastiche che prevedono come meta un bosco di protezione, la fondazione fornisce un contributo finanziario alle spese di viaggio e vitto. Informazioni e domanda all’indirizzo: www.kiknet-helvetia.org (in tedesco).

Informazioni di contatto
Eric Zeller
Communication Manager / Addetto stampa
Telefono: +41 58 280 50 33
media.relations@helvetia.ch