È la sentenza senza appello dell’Undicesima edizione del "Barometro della guida responsabile”, indagine realizzata da Ipsos per la Fondazione Vinci Autoroutes, da cui emerge che ben sei italiani su dieci tende a non rispettare il codice stradale. Una percentuale decisamente alta, dietro la quale si nascondono tutta una serie di comportamenti pericolosi.
Qualche esempio per avere un'idea più precisa: l'86% non rispetta i limiti di velocità; il 57% non sembra aver compreso che non si devono mai "staccare” le mani dal volante per rispondere al telefono, la metà passa con il semaforo rosso o arancione (50%) e una percentuale simile non usa le frecce per indicare la direzione di svolta (48%).
Insomma, un panorama per nulla tranquillizzante per chi si mette al volante.
Per tentare di ridurre illeciti e trasgressioni, e tutelare in questo modo i cittadini, il legislatore rivede periodicamente e aggiorna il codice stradale, quel complesso di norme che regola la circolazione su strada di veicoli, persone e animali. Le ultime modifiche, approvate dal Consiglio dei Ministri, sono entrate in vigore il 10 settembre 2021, con il Decreto Legge Infrastrutture: dai parcheggi rosa alle sanzioni raddoppiate per la sosta selvaggia, ma anche maggiore attenzione ai disabili, sono numerose le categorie nei confronti di cui sono state disposte nuove norme.
Nel Codice della Strada modificato particolare attenzione è stata rivolta anche al trasporto pubblico locale che svolge un ruolo chiave soprattutto in questo periodo di ripartenza post-COVID. È stato stabilito che le Regioni possano utilizzare una quota delle risorse assegnate dal Governo per erogare servizi aggiuntivi. I fondi potranno essere sfruttati anche per incrementare la rete di controllo volta a verificare che i passeggeri rispettino le norme di sicurezza. È infatti obbligatorio indossare i dispositivi di protezione e fare il possibile affinché venga rispettato il distanziamento.
Sul fronte della sicurezza, le nuove norme del Codice della strada, introducono l’obbligo per il conducente del veicolo di verificare il corretto utilizzo delle cinture di sicurezza proprie e dei passeggeri, anche quando maggiorenni o collocati sui sedili posteriori. Fino ad oggi ad essere multati erano i passeggeri maggiorenni che non rispettavano l’uso dei dispositivi di sicurezza: ora anche il conducente diventa passibile di sanzioni.
Analogamente, i motociclisti avranno la responsabilità di far indossare il casco ai passeggeri trasportati.
Giro di vite annunciato, poi, per chi usa smartphone, tablet o altri dispositivi elettronici o per chi fuma alla guida: le multe vanno dai 422 ai 1.697 euro, con la decurtazione di 5 punti dalla patente e la sospensione di quest’ultima da 7 giorni a 2 mesi. Conseguenze ancora più gravi in caso di recidiva, in questo caso occorrerà pagare fino a 2.588 euro, la perdita di 10 punti e la sospensione da 1 a 3 mesi.
Se, come abbiamo visto, il codice della strada pone paletti sempre più rigidi per i conducenti, mettersi al volante implica comunque una serie di rischi, molti dei quali fuori controllo del conducente.
Pensiamo ad esempio al rischio di tamponare o essere tamponato da un altro veicolo; il parabrezza potrebbe scheggiarsi e aver bisogno di una riparazione. Si potrebbe involontariamente ferire un pedone, un ciclista o un animale. Insomma gli eventi avversi a cui ci si espone come un automobilista sono decisamente numerosi, molti dei quali imprevedibili. Ecco perché la polizza automobile, oltre alla garanzia principale della Responsabilità Civile, obbligatoria per legge, può essere arricchita con una o più garanzie accessorie, in alternativa o in combinazione tra loro: incendio e furto, cristalli, Guasti accidentali, Infortuni del conducente, Assistenza, Tutela legale della circolazione.