Gli Stati Uniti sono un Paese vastissimo. Non puoi pensare di vederli tutti in un solo viaggio. Meglio programmare la visita di un’area circoscritta e almeno 2 settimane di permanenza.
Gli USA non sono una destinazione economica. In più l’assistenza sanitaria è carissima: una banale ingessatura può costare fino a 7.000 dollari.
Per non rischiare brutte sorprese dal lato economico, è praticamente indispensabile tutelarsi con una polizza viaggio come Helvetia OK Travel che rimborsa anche le spese mediche… ma che copre anche tanti altri imprevisti… E ricorda che puoi farla anche all’ultimo momento…
Non dimenticarti di fare domanda per visti e documenti di ingresso con un certo anticipo. Le normative possono cambiare di anno in anno, perciò meglio informarsi per tempo.
Sogni uno shopping sfrenato a New York oppure un viaggio in camper on the road da costa a costa? Natura selvaggia o musei in cui perdersi? Ti vedi già sulle spiagge della California o impegnato in un trekking sulle Montagne Rocciose? … E poi il Grand Canyon, la Monument Valley, i favolosi parchi nazionali, i Grandi Laghi, Disneyland, la costa atlantica… ce n’è abbastanza da perderci la testa. Gli Stati Uniti non possono essere considerati soltanto un Paese, sono un mondo a parte, e il turista qui trova semplicemente tutto: l’unico problema è che un viaggio solo non basta di certo per riuscire ad abbracciare una tale vastità. Oggi per fortuna molte compagnie aeree offrono voli low cost per gli States, che rendono in teoria possibile suddividere le cose da vedere in più vacanze diverse, ma il preventivo di spesa resta comunque elevato.
Nel momento in cui si decide di fare il “sacrificio”, prenotando il sogno americano, c’è poi una voce da inserire nel budget che assolutamente non va trascurata: un’assicurazione di viaggio che comprenda il rimborso di eventuali spese sanitarie.
Risparmiare su questo punto sarebbe un grave errore che potremmo rimpiangere a lungo. È noto infatti che il sistema sanitario americano non prevede una copertura nazionale: le strutture sono eccellenti, ma in pratica sono esclusivamente a pagamento e con costi altissimi: molto dipende dal tipo di ospedale a cui ci si rivolge, ma in generale, anche per cure banali non è difficile arrivare a spendere migliaia di dollari. Facile comprendere l’importanza di avere le spalle coperte da un’assicurazione viaggio USA che si faccia carico delle spese mediche. Il premio assicurativo diventa un investimento esiguo, a fronte del rischio di dover sborsare fino a 1.000/1.500 dollari per un trasporto in ambulanza, una visita al pronto soccorso o una radiografia. Non parliamo di una banale ingessatura che può arrivare a 6-7.000 dollari. In alcuni Centri specializzati, poi le cifre possono essere anche molto più elevate.
Sul fronte salute dunque meglio non lasciare nulla al caso, e attenzione soprattutto alle assicurazioni incluse nei pacchetti viaggio: le eventuali esclusioni e i massimali previsti spesso non sono sufficienti a garantirci un’adeguata copertura. Molto meglio pensare a una polizza personale stipulata a parte, che ci faccia dormire sonni tranquilli.
Da questo punto di vista Helvetia OK Travel è una sicurezza, trattandosi di una polizza modulabile e personalizzabile a seconda delle esigenze, che in ogni caso garantisce ampia copertura per una serie di situazioni, alle quali magari non avevamo nemmeno pensato. Oltre agli imprevisti sanitari, ad esempio la Responsabilità Civile verso terzi e la tutela legale, che potrebbero tornare utili in un Paese particolarmente “litigioso”, ma anche la perdita di una coincidenza, un forte ritardo del volo oppure lo smarrimento del bagaglio.
OK Travel ti offre inoltre la comodità in più di poterla acquistare on-line ovunque ti trovi, anche quando magari sei già partito, e sarà subito valida…
Con questa tranquillità in più, non ti resta che goderti la vacanza.
Come detto, si sa che gli USA non sono una meta economica, anche perché non si tratta di una destinazione “mordi e fuggi”: se non ci si limita a visitare una città, le distanze diventano “importanti”, e per evitare corse contro il tempo è quasi obbligatorio fermarsi almeno un paio di settimane. Eventuali spese sanitarie a parte, il costo del volo è solo una delle voci: poi c’è il pernottamento, piuttosto caro ovunque, il noleggio dell’auto, i ristoranti, gli ingressi ai musei e alle attrazioni principali, che nelle grandi città non sono esattamente regalati… senza contare che il cambio euro dollaro non è più conveniente come qualche anno fa.
Pianificare la partenza per gli USA, soprattutto la prima volta, può essere fonte di dubbi e incertezze di natura “burocratica”, anche perché in rete si trovano un sacco di informazioni spesso discordanti tra loro. In realtà basta un pizzico di organizzazione per far andare tutto liscio. Soprattutto per i documenti d’ingresso bisogna muoversi con un certo anticipo. Gli Stati Uniti hanno norme rigide in materia, perciò meglio presentarsi in dogana con tutto perfettamente in regola. In caso contrario il rischio di doversene tornare a casa con le pive nel sacco non è così remoto.
Fare tutto per bene non è comunque niente di così complicato. Chi entra negli USA per turismo o per lavoro si può usufruire del Visa Waiver Program, ovvero del viaggio senza visto: in questo caso è necessario il passaporto cosiddetto elettronico, con il quale si può richiedere online l’ESTA, una sorta di autorizzazione elettronica al viaggio.
Le regole possono tuttavia cambiare di anno in anno, perciò in caso di dubbi a riguardo meglio consultare il sito della Polizia di Stato.