29/06/2020
Il viaggio di questa stagione 2020 si svolge all’aria aperta con un tetto “mobile” sopra la testa: camper, roulotte, tenda o bungalow in qualche campeggio.
Un itinerario sulle strade d’Italia, un viaggio a tappe come veri e propri cercatori di bellezza, consapevoli e responsabili, distanti ma vicini nella condivisione di un turismo on the road.
Dopo il “working” arriva il turismo “smart”, quello itinerante, “semi nomade” non solo per necessità, ma anche per scelta. Trascorrere le vacanze a bordo di un camper oppure “andar per campeggi” con lo zaino in spalla e tenda al seguito permette di assicurare il distanziamento sociale richiesto in questo delicato periodo, ma anche di dare sfogo alla libertà di poter cambiare meta all’ultimo, aprire una mappa e lasciarsi ispirare. Sono tantissimi i viaggiatori che prediligono lo “smart tourism on the road” perché risveglia l’avventura, in tutta sicurezza.
Fare un viaggio itinerante permette di godere del proprio tempo e dedicare tanta attenzione alle attività all’aria aperta. Questa modalità di spostamento permette di visitare le bellezze culturali delle città con delle tappe un po’ più organizzate, ma sono l’ideale per scoprire le mete green e praticare sport a contatto con la natura e i suoi imprevisti.
In Italia c’è da perdersi tra gli strapiombi alpini, le pendenze appenniniche, le forme gentili delle colline che sagomano le nostre campagne, le pianure a perdita d’occhio e le spiagge più belle, da nord a sud del paese.
Sono proprio i polmoni verdi dell’Italia a conquistare i turisti appassionati di escursionismo e trekking, proposte ideali per vivere l’estate 2020 in sicurezza, permettendo il distanziamento sociale. Sono inoltre un toccasana per la salute: seguire un sentiero coinvolge mente e fisico, le pendenze testano il nostro corpo e dosano le energie, un lavoro di strategie e sinergie spesso sopite da una vita sedentaria.
Un richiamo primordiale alla ricerca di mete senza contaminazioni, una domanda turistica che ricerca un’affinità sempre più verde con i luoghi, distante dalla concezione del turismo di massa al quale eravamo abituati.
Il turismo on the road è in totale sinergia all’idea di turismo green, e risponde alle esigenze di questo periodo post Covid 19 soddisfacendo la richiesta dei consumatori, sempre più orientati alla vacanza di qualità e al contatto con l’ambiente. Gli enti e i ristoratori hanno intercettano il trend con entusiasmo intuendone le potenzialità per avviare una ripresa e nello stesso tempo attuare una valorizzazione del territorio. Le loro proposte si inseriscono nel contesto naturale con rispetto ed è proprio quest’ultimo a confermare una nuova mentalità turistica capace di promuove con consapevolezza la bellezza dell’Italia.
Il nostro meraviglioso Bel Paese offre un’infinità di mete e sono sempre più numerose le iniziative, le realtà e le strutture turistiche che propongono un’offerta di natura e per la natura, proposte che si focalizzano sull’ambiente e lo valorizzano.
Alcune località sono davvero imperdibili per bellezza, per i buoni propositi e per la qualità ricettiva, come il Parco dell’Alta Murgia e la sua natura incontaminata, una trama verde con preziosi dettagli culturali. Esteso dalla costa adriatica ai rilievi lucani è un polmone verde puntinato di masserie e di gioielli della storia come Castel del Monte. Una terra che parla di saperi antichi e tradizioni in simbiosi con la natura. Il parco è stato inoltre classificato tra le migliori eco mete per il progetto delle ciclovie turistiche, un’occasione imperdibile per un tour nella natura a tutta salute.
Una valida alternativa sono le terre di Toscana, precisamente nella bucolica Maremma dove i campeggi sono diventati ormai una consuetudine bella e coerente. Un territorio premiato da Legambiente con l’Oscar per l’ecoturismo grazie a una strategia che lo valorizza e lo promuove: sono tantissime le strutture ricettive e para ricettive di alta qualità perfettamente inserite nel contesto naturale.
Per un tuffo nel nostro blu scegliamo l’acqua cristallina di un arcipelago che risplende di bellezza ma anche di virtù, si tratta dell’area marina protetta delle Egadi. Una realtà che tutela la sua biodiversità realizzando dei “campi” di boe per proteggere le praterie di posidonia oceanica, specie che alimenterà un impianto di compostaggio, il primo del suo genere in Italia. La biodiversità marina è un tesoro prezioso da tutelare e sono sempre più numerose le strutture dei nostri litorali che lavorano per la salvaguardia degli ambienti costieri, senza rinunciare all’offerta turistica di qualità perché un aspetto non deve necessariamente escludere l’altro.
Non dimentichiamo che la natura è una meraviglia fruibile, basta averne rispetto.
L’economia turistica si sta modellando alle esigenze di questo periodo storico unico rivelando l’aspetto più umano delle nostre esigenze: un viaggio più lento a contatto con il territorio. Parchi nazionali, aree costiere e tante realtà connesse alla natura stanno incentivando l’ecoturismo nell’ottica di riproporre un’offerta turistica che assicuri il distanziamento sociale ma anche la valorizzazione dell’ambiente, una strategia tempestiva per salvare il comparto turistico ma al contempo una soluzione lungimirante che aiuterà a far rifiorire un’Italia, sempre più bella e consapevole.