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PMI

Assicurazione integrale o cassa pensione semi-autonoma?

Vi siete mai chiesti qual è la differenza tra un’assicurazione integrale e una soluzione semi-autonoma nell’ambito della previdenza professionale? Sono disponibili differenti modelli previdenziali con diversi obiettivi: sicurezza o opportunità di rendimento? Si tratta di una domanda fondamentale.

13 aprile 2021, testo: Priska Schnell, foto: Unsplash

Le aziende e i loro collaboratori sono tanto eterogenei quanto le esigenze in materia di previdenza del personale. Se un’azienda, per ragioni di efficienza, non gestisce una cassa pensione propria, di solito si affilia a una cosiddetta fondazione collettiva. Una prima e importante decisione a favore di una determinata soluzione previdenziale è la scelta del modello previdenziale: una fondazione collettiva permette di scegliere tra una soluzione garantita e una soluzione semi-autonoma con opportunità di rendimento.

L’assicurazione integrale

Le assicurazioni integrali sono offerte esclusivamente dalle compagnie di assicurazione. Garantiscono al 100% la sicurezza dell’avere di vecchiaia e il tasso d’interesse minimo sulla parte obbligatoria dell’avere di vecchiaia risparmiato ai sensi della LPP. L’assicurazione integrale non conosce alcun deficit di copertura. Ciò significa che per i datori di lavoro e gli assicurati non sussiste alcun rischio di dover cofinanziare le spese di risanamento, se i mercati dei capitali non fruttano rendimenti sufficienti o qualora i mercati finanziari dovessero subire un tracollo.

Per coprire tutti i rischi, la compagnia di assicurazione è tenuta a mettere da parte capitale proprio e investire gli averi previdenziali senza correre rischi, ossia in modo molto conservativo. La quota in azioni è quindi spesso inferiore al 5%. Il rendimento del capitale d’investimento dell’assicurazione integrale, orientata alla sicurezza, è quindi attualmente piuttosto modesto e così anche il tasso d’interesse globale dell’avere di vecchiaia degli assicurati.

La soluzione semi-autonoma

Di regola, una fondazione collettiva semi-autonoma ha riassicurato soltanto i rischi di decesso e invalidità. Gli averi di vecchiaia confluiscono in prodotti d’investimento con una maggiore quota di azioni e che offrono opportunità di rendimento a beneficio degli assicurati. Tuttavia, il rischio d’investimento deve essere sostenuto anche dalle società affiliate e dagli assicurati. Se il rendimento è alto, anche gli averi di vecchiaia beneficeranno di interessi migliori. Inoltre, i premi per i costi e di rischio solitamente sono inferiori rispetto a quelli di un’assicurazione integrale.

Il Consiglio di fondazione definisce la strategia d’investimento, che si applica a tutte le società affiliate. Oltre agli accantonamenti, una parte del rendimento confluisce nelle riserve di fluttuazione per i rischi d’investimento, motivo per cui, per le soluzioni semi-autonome, il grado di copertura rappresenta un’importante cifra chiave che varia in base allo sviluppo degli investimenti e della fondazione.