08/06/2020, Autore: Marcello Andreetti
Invecchiamento dall’alto e dal basso, ovvero longevità e denatalità: come si può leggere nel rapporto Istat di febbraio 2020 sugli indicatori demografici, a causa di questi due fattori la popolazione italiana prosegue il suo lento ma costante scivolamento verso l’anzianità.
La vita si è - fortunatamente - allungata, fino ad arrivare a 85,3 anni di aspettativa per le donne e di 81 per gli uomini, con un costante rialzo dell’età media che al 1° gennaio 2020 era di 45,7 anni: una delle più elevate al mondo e destinata a salire ancora.
Negli ultimi 10 anni gli over 65 sono cresciuti di quasi 2 milioni, passando da 12,1 a 13,9 milioni, rappresentando oggi ben il 23,1% della popolazione.
In prospettiva, queste cifre non possono che aumentare a causa di una fecondità sempre più bassa: basti pensare che nel 2019 ci sono state appena 435.000 nuove nascite, ennesimo record negativo nella storia del Paese.
Secondo il 53° rapporto Censis sulla situazione sociale, nel 2041 l’aspettativa di vita per uomini e donne salirà rispettivamente a 88,1 e 83,9 anni, con quasi un terzo degli ultrasessantenni che avrà più di 80 anni.
Se il continuo allungamento della vita è ovviamente un dato positivo per le persone, non lo è altrettanto per il sistema di welfare, che ne deve sopportare l’onere economico.
Le ripercussioni sulla salute - e sull’assistenza sanitaria - saranno infatti inevitabili: oggi l’80,1% delle persone sopra i 64 anni soffre di una patologia cronica, e il 56,9% è affetta da due: crescendo di questo passo nel 2041 saranno 2,5 milioni in più.
Un numero enorme, considerato che quasi il 21% in questa fascia di età non è autosufficiente; percentuale che supera il 40% dopo gli 80 anni.
L’emergenza è reale, visto che attualmente sono già più di 3,5 milioni le famiglie che devono gestire un parente anziano non autonomo.
Le risposte del settore pubblico, che riesce ad assistere solo il 3,2% degli anziani non autosufficienti, sono considerate inadeguate da più di metà degli italiani; il peso della non autosufficienza tende così a ricadere direttamente sui familiari, che spesso devono far fronte alla cura dei parenti con le proprie risorse economiche.
Per 1 famiglia su 3 tra quelle con un membro non autosufficiente, le spese di assistenza, tra cure e badanti, pesano in modo significativo e si avverte la necessità di un supporto economico in tal senso.
Questa situazione, molto dura da affrontare per diversi milioni di italiani, è ulteriormente complicata dal cambiamento in atto nella composizione dei nuclei familiari: il numero medio dei componenti è in rapida diminuzione, con molte famiglie unipersonali, o senza figli.
Il risultato di questa tendenza, per dirla in poche parole, è che in futuro ci saranno sempre più anziani non autosufficienti bisognosi di assistenza e sempre meno parenti in grado di fornirla.
E allora chi penserà a te domani, quando invecchiando potresti aver bisogno di qualcuno che ti aiuti a svolgere le normali attività quotidiane?
Una badante costa in media circa 1.500 euro al mese, una struttura privata può arrivare anche a 4.000 euro o più: spese che potresti non essere in grado di sostenere.
Il rischio di restare solo e senza tutele va quindi prevenuto, proteggendoti per tempo con strumenti studiati apposta per garantirti una vecchiaia serena e con una buona qualità di vita, allo stesso tempo senza compromettere la sicurezza economica dei tuoi cari.
Un supporto importante in questa direzione è offerto dalla stipula di una polizza LTC – Long Term Care, come Helvetia Futuro Indipendente, una particolare forma di assicurazione sulla vita che ti garantisce sicurezza e sostegno concreto in caso di non autosufficienza.
Il meccanismo è semplice: a fronte del pagamento di un premio annuo costante, nel momento in cui all’assicurato dovesse essere riconosciuta la non autosufficienza nel compimento degli atti elementari della vita quotidiana, allo stesso verrebbe riconosciuta una rendita vitalizia posticipata costante con cui poter far fronte alle spese di assistenza.
Un modo lungimirante di risolvere eventuali difficoltà pratiche ed economiche prima ancora che si presentino.
E non ultimo dei vantaggi, quello fiscale: in base alla normativa attuale, il 19% dei premi versati per le assicurazioni LTC sono infatti detraibili, fino a un massimo di spesa di 1.291,14 euro e l’eventuale rendita non è soggetta a imposizione.
Ulteriore opportunità offerta da Helvetia Futuro Indipendente è l’eventuale attivazione di una garanzia complementare facoltativa che prevede, in aggiunta alla prima rata di rendita mensile, l’erogazione all’assicurato di un capitale una tantum pari a 5 volte la prima rata di rendita mensile, che permetterebbe di sostenere le prime spese necessarie ad esempio per l'adeguamento della propria abitazione.
Infine, è sempre compreso nella garanzia principale, senza costi aggiuntivi, un pacchetto di assistenza per usufruire di prestazioni e servizi integrativi di assistenza medica e alla persona prestata da Europ Assistance Italia S.p.A., partner di Helvetia Vita S.p.A..
Parlando di non autosufficienza, in cosa consiste esattamente, e quando viene riconosciuta?
Si può diventare non autosufficienti invecchiando – la causa più comune – ma anche a causa di una malattia o di un infortunio.
La mancanza di autosufficienza non ha una valutazione univoca a livello nazionale, ma in generale si definisce come l’incapacità di compiere in autonomia alcune delle attività elementari della vita quotidiana, le cosiddette ADL - Activities of Daily Living.
Più in particolare, per essere considerati non autosufficienti e ottenere la prestazione assicurativa, si deve aver bisogno dell’assistenza di un’altra persona per svolgere almeno 4 delle 6 ADL, ovvero: lavarsi, vestirsi, andare in bagno, spostarsi e mangiare.
La comunicazione è finalizzata al collocamento di contratti assicurativi.
Messaggio pubblicitario: prima della sottoscrizione leggere il Set informativo disponibile presso i Distributori abilitati alla vendita e sul sito internet www.helvetia.it