14/09/2021
Per questi motivi, se pensare alla pensione complementare per un figlio piccolo o adolescente in età scolare ti sembra un’idea prematura, in realtà non lo è. Prima si inizia, maggiore sarà la rendita aggiuntiva che i vostri figli potranno godere quando andranno in pensione. Non solo. Sottoscrivere un piano Piano pensionistico individuale (PIP) rappresenta, alla luce della possibilità di riscatto, anche un tesoretto al quale attingere in caso di difficoltà.
Dopo una vita di sacrifici, godersi la pensione, mantenendo inalterato il tenore di vita una volta terminata la vita lavorativa, è il sogno di tutti. Tuttavia per molti è solo un miraggio. Con il mercato del lavoro che diventa sempre più precario, e, quindi, con la possibilità concreta che, durante la vita professionale si creino dei buchi previdenziali, le chance di andare in pensione sempre più tardi e con un assegno sempre più basso si sono moltiplicate negli ultimi anni.
Ecco perché pensare a Piano Individuale Pensionistico (PIP), è un opzione da prendere in seria considerazione. Che cosa è? Si tratta di uno strumento assicurativo, previsto dalla legge italiana, che rientra nell’ambito della previdenza complementare, basato su versamenti periodici, che vanno piano piano a costruire la pensione integrativa.
Uno dei vantaggi è quello di essere alla portata di tutti. Non occorre infatti essere dei “grandi investitori” per ottenere dei risultati. È importante destinare con costanza dei piccoli importi, per poter poi, negli anni, accumulare un bel capitale.
Ad esempio, è possibile versare anche mensilmente quote da 10 euro.
Tale strumento è particolarmente consigliato alle persone che rischiano di percepire una pensione bassa, che in questo modo si assicurano una prestazione pensionistica in forma di rendita vitalizia ad integrazione della pensione pubblica o in alternativa ad una pensione pubblica in assenza di un'attività lavorativa (ad esempio il caso di una casalinga).
Oltre ai benefici citati in precedenza, per chi decide di sottoscrivere un piano pensionistico privato, e in generale per tutte le forme di previdenza complementare, la legge italiana stabilisce alcuni vantaggi fiscali. Primo fra tutti, la possibilità per il sottoscrittore di godere di deduzioni fiscali significative.
In particolare, è prevista la possibilità di dedurre i contributi versati fino a 5.164,57 euro all’anno. Il che comporta un risparmio considerevole sulle imposte sul reddito, che vengono pagate ogni anno.
Facciamo un esempio pratico per capire meglio: se il tuo reddito annuo ammonta a 45 mila euro, e decidi di sottoscrivere un PIP, versando 5 mila euro l’anno, le imposte sul reddito ti verranno calcolate su una base di 40 mila euro.
Ricordiamo, inoltre, che nel caso di lavoratori dipendenti aderenti alla previdenza complementare, in presenza di contributi canalizzati anche dal datore di lavoro oltre al TFR, il calcolo della deducibilità fiscale viene effettuato direttamente in busta paga dal datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta.
I risparmi fiscali dei fondi pensione non finiscono qui. I rendimenti maturati dal fondo pensione sono soggetti all’imposta del 20%, più favorevole rispetto al 26% che si applica alla maggior parte delle forme di risparmio finanziario. Sulla quota del rendimento che deriva dal possesso di titoli di Stato e titoli similari, la tassazione è fissata al 12,5%.
Come abbiamo visto, un piano individuale pensionistico di tipo assicurativo presenta molti vantaggi. A partire da quello più ovvio: coprire l'eventuale gap tra stipendio e assegno pensionistico.
Ecco perché molti genitori per gettare solide basi per il futuro dei propri figli, in attesa che entrino nel mercato del lavoro, sottoscrivono per loro piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (detti anche Pip).
Se sei genitore, attraverso il PIP non solo garantirai ai tuoi figli una rendita aggiuntiva alla pensione pubblica, ma gli fornirai unn un paracadute in caso di difficoltà (inoccupazione) o spese impreviste (acquisto della casa).
Se hai deciso di fare questo passo, meglio dunque non perdere tempo. Iniziare a versare i contribuiti regolari, quando i tuoi figli sono ancora piccoli, vuol dire poter assicurare un tesoretto più grande con uno sforzo minimo. Prima inizi, minore sarà la quota da investire ogni mese. In questo modo, l'investimento sul futuro dei tuoi figli non peserà troppo sul bilancio familiare.
Tra i lati positivi del Pip, ancor più di quello di altri strumenti previdenziali, c’è quello di offrire una certa flessibilità all'aderente.
In generale, per godere di quanto accumulato occorre raggiungere l’età pensionabile. Tuttavia ci sono dei casi, in cui è possibile beneficiare di una parte del capitale accumulato in anticipo.
Raggiunti gli 8 anni di sottoscrizione è possibile, per esempio, utilizzare parte della posizione maturata per l'acquisto o la ristrutturazione della prima casa oppure il 30% della posizione può essere utilizzato per spese varie senza una “giustificazione".
Il riscatto del pip può avvenire anche in caso di perdita del lavoro, il figlio potrà riscattare il 50% della posizione dopo 12 mesi di inoccupazione e l'intera posizione maturata dopo 48 mesi (indipendente dagli anni che mancano alla pensione).
Tutti motivi che spiegano perché far accedere i tuoi figli a un fondo pensione non è soltanto un investimento, ma un vero e proprio regalo per il loro futuro.