L'invecchiamento della popolazione italiana, insieme ad un mercato del lavoro sempre più precario, rappresentano una vera è propria bomba a orologeria per il sistema previdenziale italiano. Se già oggi molti lavoratori non hanno certezze sull'età in cui andranno in pensione e sull'entità dell’assegno che incasseranno, un quadro ancora più preoccupante è atteso nei prossimi decenni.
Per questi motivi, se pensare alla pensione complementare per un figlio piccolo o adolescente in età scolare ti sembra un’idea prematura, in realtà non lo è. Prima si inizia, maggiore sarà la rendita aggiuntiva che i vostri figli potranno godere quando andranno in pensione. Non solo. Sottoscrivere un piano Piano pensionistico individuale (PIP) rappresenta, alla luce della possibilità di riscatto, anche un tesoretto al quale attingere in caso di difficoltà.
Ma partiamo dalle basi, ovvero dalla definizione di Piano individuale pensionistico (PIP). Si tratta di uno strumento assicurativo, che rientra nell’ambito della previdenza complementare, basato su versamenti periodici, che vanno piano piano a costruire la pensione integrativa.
Uno dei vantaggi è quello di essere alla portata di tutti. Non occorre infatti essere dei “grandi investitori” per ottenere dei risultati. È importante destinare con costanza dei piccoli importi, per poter poi, negli anni, accumulare un bel capitale. Ad esempio, è possibile versare anche mensilmente quote da 10 euro.
Tale strumento è particolarmente consigliato alle persone che rischiano di percepire una pensione bassa, che in questo modo si assicurano una prestazione pensionistica in forma di rendita vitalizia ad integrazione della pensione pubblica o un’alternativa alla pensione pubblica in assenza di un'attività lavorativa (ad esempio il caso di una casalinga).
Oltre ai benefici citati in precedenza, chi decide di sottoscrivere un piano pensionistico privato, e in generale una qualunque forma e di previdenza complementare, gode di alcuni vantaggi fiscali. Primo fra tutti, la possibilità per il sottoscrittore di godere di deduzioni fiscali significative.
In particolare, è prevista la possibilità di dedurre i contributi versati fino a 5.164,57 euro all’anno. Il che comporta un risparmio considerevole sulle imposte sul reddito, che vengono pagate ogni anno.
Facciamo un esempio pratico per capire meglio: se il tuo reddito annuo ammonta a 45 mila euro, e decidi di sottoscrivere un PIP, versando 5 mila euro l’anno, le imposte sul reddito ti verranno calcolate su una base di 40 mila euro.
Ricordiamo, inoltre, che nel caso di lavoratori dipendenti aderenti alla previdenza complementare, in presenza di contributi canalizzati anche dal datore di lavoro oltre al TFR, il calcolo della deducibilità fiscale viene effettuato direttamente in busta paga dal datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta.
I risparmi fiscali dei fondi pensione non finiscono qui. I rendimenti maturati dal fondo pensione sono soggetti all’imposta del 20%, una percentuale più favorevole rispetto al 26% che si applica alla maggior parte delle forme di risparmio finanziario. Sulla quota del rendimento che deriva dal possesso di titoli di Stato e titoli similari, la tassazione è fissata al 12,5%.
Come abbiamo visto, un piano individuale pensionistico di tipo assicurativo presenta molti vantaggi. A partire da quello più ovvio: coprire l'eventuale gap tra stipendio e assegno pensionistico.
Ecco perché molti genitori per gettare solide basi per il futuro dei propri figli, in attesa che entrino nel mercato del lavoro, sottoscrivono per loro piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (detti anche Pip).
Se sei genitore, attraverso il PIP non solo garantirai ai tuoi figli una rendita aggiuntiva alla pensione pubblica, ma gli fornirai un paracadute in caso di difficoltà (inoccupazione) o spese impreviste (acquisto della casa).
Anche se hai figli ancora molto giovani, non commettere l’errore di pensare che sia troppo presto per sottoscrivere un piano integrativo a loro favore. Anzi… prima inizi meglio sarà dopo: più tempo a disposizione significa infatti minor sforzo per costruire una pensione consistente da aggiungere in futuro a quella pubblica, senza contare i molti benefici fiscali.
Ciò vale se tuo figlio ha meno di 18 anni ed è a carico, ma anche eventualmente se sta studiando all’università o persino se è alla sua prima esperienza lavorativa.
In tutti i casi i vantaggi saranno molti, per lui e anche per te. Vediamoli nel dettaglio.
I contributi versati in favore dei figli minori ancora a carico potranno infatti essere dedotti dal tuo reddito fino a 5.164,57 euro annui. E la cosa più importante è che, grazie a un tuo piccolo sforzo, una volta raggiunta l’indipendenza economica avrà già accumulato un buon capitale e i requisiti minimi di permanenza, che potrà usare ad esempio per l’acquisto della sua prima casa.
Anche se tuo figlio è maggiorenne, magari iscritto all’Università, con Helvetia Aequa puoi dargli una mano, stipulando per lui l'adesione come soggetto fiscalmente a carico: tu risparmierai sulle imposte, e lui inizierà un percorso pensionistico integrativo che domani gli tornerà molto utile.
Poi una volta entrato nel mondo del lavoro, quando avrà un suo reddito, potrà decidere di continuare in autonomia il piano pensionistico. La flessibilità di Helvetia Aequa gli permetterà comunque di variare se necessario l’importo dei versamenti, oltre alla libertà di poter variare la linea di investimento.
L’ingresso nel mondo del lavoro è un passo fondamentale nel percorso di raggiungimento dell’autonomia di tuo figlio, ma non significa che tu debba per questo smettere di preoccuparti del suo futuro.
Anche quando non sarà più a tuo carico, puoi comunque dargli una mano con Helvetia Aequa, versando dei contributi aggiuntivi a favore della sua pensione di domani.
In questo caso tu non avrai diritto alla deduzione di tali contributi aggiuntivi, ma tuo figlio potrà usufruirne sui versamenti da lui effettuati e, in quanto lavoratore di prima occupazione, la legge gli garantisce un vantaggio in più: se nei primi 5 anni di adesione al PIP non dovesse dedurre interamente i 5.164,57 euro previsti, la differenza non andrà persa, ma si trasformerà in un bonus aggiuntivo di 2.582,29 euro annui da poter sfruttare per i 20 anni successivi.
Tra i lati positivi del Pip, ancor più di quello di altri strumenti previdenziali, c’è quello di offrire una certa flessibilità all'aderente. In generale, per godere di quanto accumulato occorre raggiungere l’età pensionabile. Tuttavia, ci sono dei casi in cui è possibile beneficiare di una parte del capitale accumulato in anticipo.
Se dovesse succedere qualcosa che richieda una disponibilità economica urgente, non bisogna temere: in qualsiasi momento si potrà ad esempio chiedere un’anticipazione fino al 75% di quanto maturato, nel caso di spese sanitarie di particolare gravità.
Inoltre, dopo almeno 8 anni, se si deve acquistare la prima casa, o effettuare una ristrutturazione, si potrà richiedere il 75% di quanto versato.
Per qualunque altra esigenza di carattere personale, passati sempre 8 anni, si potrà invece richiedere il 30% della somma maturata.
Infine, se malauguratamente si dovesse restare senza lavoro, dopo i primi 12 mesi di inoccupazione potrà riscattare il 50% della posizione maturata e dopo i 48 mesi il riscatto potrà essere totale, indipendentemente dagli anni che mancano alla pensione.