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Previdenza

La rendita per conviventi e la clausola beneficiaria

Sapevate che la previdenza professionale prevede condizioni speciali per i conviventi? È importante valutare per tempo le possibilità e le necessarie misure da adottare. Se la persona assicurata decede prima che siano stati presi i necessari provvedimenti (ad es. la notifica) si potrebbero avere brutte sorprese.

19 maggio 2020, testo: Mirjam Arnold, foto: Deposit

Un uomo abbraccia la sua compagna.
Il regolamento di previdenza prevede delle prestazioni anche per le coppie senza certificato di matrimonio. Essere soddisfatti determinati requisiti e condizioni.

Molte persone convivono, alcune con e altre senza certificato di matrimonio. Se un coniuge o un partner registrato muore, il/la superstite riceve una cosiddetta rendita per coniugi (2° pilastro) della persona deceduta. Il regolamento di previdenza stabilisce se le prestazioni in caso di decesso debbano essere erogate anche al convivente senza certificato di matrimonio. Vi sono inoltre descritti le condizioni e i requisiti necessari per poterne beneficiare. Per poter riscuotere una rendita per conviventi, molte casse pensione prevedono ad esempio la compilazione preventiva di un modulo di notifica di convivenza. Eventualmente sono anche previste delle prestazioni in capitale. A tal riguardo deve possibilmente essere presentata un’apposita clausola beneficiaria del convivente.

Le seguenti informazioni si riferiscono alle disposizioni vigenti presso l’Helvetia che possono differire da quelle di altre casse pensione.

Definizione di convivente

Affinché una persona possa beneficiare delle prestazioni della previdenza professionale in qualità di convivente, devono essere adempiuti determinati requisiti legali:

  • le persone conviventi non possono essere parenti in linea diretta, né essere fratelli o sorelle germani o unilaterali.
  • Devono inoltre aver convissuto ininterrottamente per almeno gli ultimi cinque anni prima della data del decesso; il comune di domicilio può rilasciare un documento attestante la durata della convivenza. Importante: un’eventuale notifica alla cassa pensione andrebbe presentata anche nel caso in cui non siano stati raggiunti i cinque anni di convivenza. Quest’ultimo dato è determinante ai fini della riscossione della rendita.
  • Al momento del decesso il convivente superstite non può né essere coniugato né convivere con un’altra persona.
  • Il convivente superstite non può riscuotere una rendita per coniugi/conviventi derivante da matrimoni o convivenze precedenti né tantomeno aver beneficiato di una prestazione in capitale al posto di tali rendite.

Quando viene erogata una rendita per conviventi?

Tutte le soluzioni offerte dall’Helvetia prevedono la possibilità di includere una rendita per conviventi. Oltre ai requisiti già menzionati valgono le seguenti premesse:

Potrete trovare informazioni dettagliate nella scheda informativa «Partner conviventi».

La notifica non è stata presentata: decade il diritto alla rendita?

Di norma l’ammontare di una rendita per conviventi è pari a quello di una rendita per coniugi. Questi dati sono contenuti nel vostro certificato di previdenza. La mancata notifica non implica necessariamente l’eventualità che il convivente non possa beneficiare della prestazione: la rendita non viene erogata, ma anche in questo caso si può avere diritto alla riscossione dell’avere risparmiato e non utilizzato per la rendita (la cosiddetta garanzia di rimborso dei contributi) e a eventuali capitali in caso di decesso assicurati. La rivendicazione del diritto dipende dall’ordine dei beneficiari che, oltre a disporre i fruitori delle prestazioni, stabilisce a quanto queste ultime ammontano.

Clausola beneficiaria di conviventi e figli

In riferimento al capitale in caso di decesso o a un’eventuale garanzia di rimborso dei contributi anche i conviventi possono far parte della cerchia dei beneficiari purché adempiano i requisiti corrispondenti secondo la definizione di convivente. A seconda della situazione di vita e della composizione della famiglia, oltre a un convivente, anche i figli della persona deceduta possono avere diritto alla riscossione della rendita. Conviene comunque affrontare per tempo la questione dell’ordine dei beneficiari. Perché anche in questo caso occorre stabilire se e e in che misura il convivente debba beneficiare della prestazione. Se si intende disporre altro rispetto a quanto stabilito dal regolamento è necessario darne comunicazione tramite il modulo «Ordine dei beneficiari» In questo modo è possibile modificare la sequenza dei beneficiari e la distribuzione delle quote del capitale in caso di decesso. In mancanza di questa comunicazione viene applicato quanto previsto dall’ordine dei beneficiari stabilito nel regolamento.

Previdenza professionale per dipendenti