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07/07/2021

  • Superbonus 110%, come funziona e quali rischi

    07.07.2021 | Redazione interna | Photo by ronstik on Adobe Stock
    Quante volte hai pensato di ristrutturare casa, ma poi hai messo da parte l'idea perché troppo onerosa? Ora potrebbe essere arrivato il momento buono per rispolverare il sogno di un restyling della tua abitazione, senza tirare fuori neanche un euro.
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Superbonus 110%, come funziona e quali rischi

07.07.2021 | Redazione interna | Photo by ronstik on Adobe Stock
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Quante volte hai pensato di ristrutturare casa, ma poi hai messo da parte l'idea perché troppo onerosa? Ora potrebbe essere arrivato il momento buono per rispolverare il sogno di un restyling della tua abitazione, senza tirare fuori neanche un euro.

Da luglio 2020, il Governo italiano, tramite il Superbonus 110%, ha alzato al 110% le agevolazioni fiscali per le spese sostenute nella realizzazione di interventi per rendere più “sostenibili” le abitazioni. Un’occasione molto ghiotta che sta ingolosendo un po' tutti: dai contribuenti, ai tecnici, passando per le imprese del comparto delle costruzioni. Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.

Cos'è il superbonus, a chi spetta

Quando si parla di Superbonus si fa riferimento alla detrazione del 110% sulle spese, sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2023 (salvo ulteriori proroghe o modifiche), per gli interventi di riqualificazione energetica e adeguamento sismico.

Introdotto dall’esecutivo tramite il Decreto Rilancio (DL 34/2020), il nuovo incentivo statale si aggiunge alle detrazioni già previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (c.d. Sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (c.d. Ecobonus).

Ma chi sono i beneficiari? Secondo il Decreto Rilancio, la maxi-detrazione fiscale spetta a:

  • condomìni
  • persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arti e professioni, che possiedono o detengono l'immobile oggetto dell'intervento, e/o sono proprietari (o comproprietari con altre persone fisiche) di edifici costituiti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate;
  • istituti autonomi case popolari (Iacp) o altri enti che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di "in house providing";
  • cooperative di abitazione a proprietà indivisa;
  • onlus, associazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale;
  • associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.
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Quali sono gli interventi agevolabili


Se è vero che il Superbonus è una misura che offre indubbi vantaggi fiscali, le misure da rispettare per ottenere il maxi bonus sono molto stringenti. In particolare, la Legge spiega che gli interventi che danno diritto alla detrazione del 110% sono sostanzialmente di due tipi: si tratta dei cosiddetti interventi trainanti e interventi trainati.
La differenza tra i due consiste nel fatto che i primi (trainanti) accedono direttamente al bonus 110%, mentre i secondi (trainati) rientrano nella detrazione una volta eseguito almeno uno degli interventi i trainanti.

La Legge di Bilancio 2021 ha così aggiornato l'elenco degli interventi trainanti di riqualificazione energetica che accedono all'ecobonus 110%:

Interventi principali o trainanti:

  • isolamento termico dell’involucro dell’edificio, che sia plurifamiliare o unifamiliare,
  • sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati;
  • sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari;
  • interventi antisismici: la detrazione già prevista dal Sismabonus è elevata al 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 se si rispettano i requisiti richiesti.

Interventi aggiuntivi o trainati:

  • sostituzione degli infissi;
  • schermature solari;
  • installazione di impianti fotovoltaici, dei sistemi di accumulo, delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, degli impianti di domotica;
  • eliminazione delle barriere architettoniche per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità e per le persone con età superiore ai 65 anni.

Attenzione: per godere del superbonus, tutti i lavori devono assicurare il miglioramento di almeno 2 classi energetiche dell’edificio, ovvero, se non possibile, il conseguimento della classe energetica più alta da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica.

Come tutelarsi dai rischi

Avete deciso di accedere al Superbonus 110% e siete pronti per dare il via ai lavori? O siete un professionista coinvolto in uno degli interventi che godrà delle agevolazioni previste dal superbonus? Qualunque sia il vostro ruolo, sapete bene che nei cantieri edili non sempre va tutto liscio. Alcune volte gli imprevisti sono dietro l’angolo: un muro che frana, una crepa che crea danni ai muri dei vicini, un incidente sul lavoro, sono numerosi gli imprevisti che possono rendere la vita difficile ai soggetti coinvolti in un progetto edilizio legato al superbonus. Ecco perché

Helvetia ha realizzato un'offerta assicurativa che copre dalle conseguenze indesiderate dei lavori legati al Superbonus.
S tratta di una serie di prodotti rivolti a:

  • imprese (o general Contractor): che eseguiranno i lavori oggetto di Superbonus 110%;
  • privati: amministratori di condominio e proprietari di abitazioni unifamiliari che commissionano i lavori;
  • professionisti: progettisti, responsabili di cantiere, asseveratori dei lavori effettuati, commercialisti e consulenti del lavoro abilitati all'apposizione del "visto di conformità".
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Come ottenere il superbonus

Ma torniamo al Superbonus. Una volta definiti i beneficiari e i lavori consentiti, come si fa concretamente a godere della maxi-detrazione? La Legge stabilisce tre opzioni:

  • fruizione diretta della detrazione da ripartire tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo, entro i limiti di capienza dell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi. In pratica lo Stato ci restituirà i soldi sottraendo quanto ci spetta dalle tasse che pagheremo nei cinque anni successivi. Attenzione, però. Se non matureremo imposte sufficienti, perderemo il beneficio. Una volta avuto il preventivo dei lavori, occorre fare bene i conti attraverso una simulazione. Se la detrazione non conviene, è meglio optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito;
  • sconto in fattura praticato dai fornitori dei beni o servizi pari al 100% della spesa. In questo caso, l’impresa a cui si affidano i lavori si assume l’onere di anticipare tutte le spese, e riceve poi direttamente dal Fisco il credito, trattenendo il 10% in più;
  • cessione del credito, corrispondente alla detrazione spettante, in favore dei fornitori dei beni e dei servizi necessari alla realizzazione degli interventi, ad altri soggetti, istituti di credito e intermediari finanziari, compagnie assicurative. Facciamo un esempio: se facendo i lavori si raggiunge la cifra di 100.000 euro, lo Stato riconosce un credito d’imposta di 110.000 euro. Il beneficiario può scegliere se pagare i 100.000 euro e detrarsi 110.000 euro in rate costanti in cinque anni, oppure cedere il credito a terzi, ad esempio una banca o una compagnia assicurativa, che pagherà i 100.000 ed acquisirà il credito di 110.000 euro
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